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BASTARDI SENZA GLORIA (INGLOURIOUS BASTERDS) --- di Quentin Tarantino
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Negli ultimi dieci anni Quentin Tarantino è stato assai più costante e prolifico che nel decennio precedente, quello che lo ha visto affermarsi con il capolavoro Pulp Fiction. Nel 2009 non è più regista d’avanguardia, il genio impazzito da cui nessuno sa cosa aspettarsi; è un regista affermato che richiama i grandi attori come le mosche il miele, e che sa come compiacere il pubblico pur continuando a divertirsi e a predicare la propria concezione dell’arte cinematografica. Bastardi senza gloria, che del B-movie Anni Settanta di Enzo G.Castellari prende solo il titolo, è il suo lavoro più ambizioso e inevitabilmente finisce per essere il meno dissacrante e sconvolgente di tutti. Ciò non toglie che sia un piccolo gioiello fatto di bravura, intelligenza, grandi interpretazioni e fantasia nel rielaborare un vasto bagaglio pop-culturale.

Questo è il primo film sulla Seconda Guerra Mondiale e sull’Olocausto a non scadere nel patetico, nella contrapposizione buoni-cattivi e nel moralismo. Tarantino si compiace di non aver nulla da insegnare allo spettatore oltre l’amore per il cinema e la cultura popolare, perciò non fa fatica a collocare in uno scenario tragicamente reale una vicenda farsesca e strampalata come solo lui sa concepire. In verità sono due storie. La prima inizia nel 1941, Francia, con la visita dell’astuto e agghiacciante colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz) presso la casa di Monsieur LaPadite (Denis Menochet), sospettato di nascondere una famiglia di ebrei. Purtroppo è vero e l’unica a sopravvivere alla perquisizione è Shoshanna Dreyfus (Melanie Laurent) che ritroviamo tre anni dopo a Parigi, divenuta sotto falso nome la proprietaria di un cinema. Di punto in bianco si trova oggetto della corte di un eroe di guerra tedesco, il cecchino Frederick Zoller (Daniel Brühl), protagonista di un film propagandistico prodotto da Joseph Goebbels (Sylvester Groth). Intanto nella Francia occupata opera una squadra di ebrei americani capitanata dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), il cui scopo è seminare il terrore tra i nazisti. Il bello è che ci riescono alla perfezione e le loro gesta sono note tanto a Hitler (Martin Wuttke) quanto all’alto comando alleato, che decide di utilizzarli per una missione speciale: far incontrare il tenente Archie Hicox (Michael Fassbender) con una spia che fa il doppio gioco, la diva teutonica Bridget von Hammersmark (Diane Kruger), che lo introdurrà alla premiere del film di Goebbels per far saltare tutto in aria. Inutile dire che la proiezione si terrà nello stesso cinema di Shoshanna e che succederà di tutto prima che l'intricata vicenda trovi un degno epilogo.

Nessuno si aspetti rigore storico o le consuete tematiche, non è Schindler’s List. Sebbene ci sia una grande attenzione per i costumi e per gli ambienti, i personaggi hanno subito il consueto e radicale processo di “tarantinizzazione”, Hitler incluso. Per 153 minuti si assiste a scene ottimamente girate ed interpretate, a dialoghi dove la tensione cresce ad ogni battuta e si scarica all’improvviso, quando non è più sopportabile. È il piatto che il regista sa servire meglio, solo che in Bastardi senza gloria è maturo, perfetto, assolutamente all’altezza dei gusti più raffinati. Il casting è eccellente, ogni attore è eccezionale nella sua parte per cui si possono solo citare le stelle più brillanti: lo straordinario C.Waltz, premiato già alla prima di Cannes per la stupenda caratterizzazione di Landa, e M.Laurent, che riesce a strappare la scena ad una prima donna come D.Kruger. Ma davvero è difficile trovare qualcuno che non convinca appieno, potrei dire che per B.Pitt mi aspettavo un ruolo meno convenzionale, ma anche lui non sbaglia un’alzata di sopracciglio.

È un’opera di Tarantino e ciò implica una colonna sonora (accreditata a Mary Ramos) fatta di pop e reminiscenze cinematografiche illustri, vedi la profusione di brani di Morricone che vanno a braccetto col piglio spaghetti-western delle scene. Naturalmente ci sono anche la violenza devastante, i dialoghi lunghissimi e arguti, le citazioni per pochi intimi, senza una vera e propria riflessione di fondo. Nonostante ci siano i nazisti e tutto l’orrore di un’epoca buia, non si sente mai lo stimolo a pensare oltre i confini del racconto. È intrattenimento puro, più di Kill Bill e Pulp Fiction; sembra quasi che il regista, conscio di trattare temi che pochi hanno osato mescolare con la farsa, il fumetto e la cultura pop, abbia voluto trattenersi un po’ e concentrarsi sulla tecnica, piuttosto che disturbare ad ogni costo le menti ancora sane. Il risultato è meno surreale e straniante del solito, ma d’altra parte è più curato, godibile ed universale, un ottimo esempio di buon cinema moderno. Qualcuno ha pensato che avrebbe diviso il pubblico mentre io trovo che metta d’accordo tutti, cosa che al nostro uomo non è mai riuscita troppo bene. Un nuovo plauso ad un regista fantasioso che non solo sa innovare ma anche conservare le lezioni del passato... non mi sembra quasi di parlare di Quentin Tarantino!

Voto di gradimento: 9
Voto critico: *****

Inviato il: 5/10/2009 22:33

Ultima modifica di Gurgaz il 10/10/2009 15:15:22
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Re: BASTARDI SENZA GLORIA (INGLOURIOUS BASTERDS) --- di Quentin Tarantino
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Condivido quasi completamente la recensione di Gurgaz, un film assolutamente da vedere.

Da sentire in lingua originale il Pitt siciliano che scimmiotta clamorosamente Marlon Brando.

Unica nota: ho beccato due (ma forse sono di più) musiche che c'erano identiche in Kill Bill, una al 100%, l'altra (di Morricone) direi quasi totalmente uguale anche se forse non perfettamente coincidente. Sono belle musiche e adatte al momento in cui compaiono, senz'altro, ma cribbio, poteva innovare un po'!

Ultima nota, sulla traduzione del titolo, forse la migliore tra le tante possibili. Eppure secondo me fa perdere qualcosa in fascino ai Bastardi. Forse poteva essere uno di quei tipici casi in cui sta bene in ita anche il titolo originale? Chissà!

Vedetelo.

Inviato il: 8/10/2009 10:27
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