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Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Maestro
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Il Cavaliere Oscuro.
Ne hanno parlato talmente tanto in ‘sti mesi, e generalmente in termini così entusiastici, che mi son sentito in dovere di verificare di persona l’effettivo valore di questo film, conscio che l’ennesima fregatura sarebbe potuta essere dietro l’angolo. Sapete come accade, no? Quando si parla troppo di una cosa, di solito poi è una delusione. E invece no. Miracolosamente, “The Dark Knight” si rivela un buon prodotto. Ben costruito, ben articolato, ben caratterizzato, ben supportato. Davvero niente male. Chiariamo subito un punto: non starò qui a tessere per mezz’ora le lodi per Ledger. La sua interpretazione è ottima, punto. Ritengo tra l’altro che non avrebbe sinceramente potuto fare altrimenti. Il Joker descritto ne “Il Cavaliere Oscuro”, infatti, era a mio parere l’unico pronosticabile in questo particolare momento storico, culturale e sociale. Un Joker alla Jack Nicholson, ad esempio, non avrebbe avuto senso. I tempi sono cambiati, il mondo stesso è cambiato. Sono d’altronde passati quasi vent’anni, ed ogni tentativo di paragone, secondo me, è fuori luogo. Quel Joker fumettoso, sornione, squinternato, quasi buffo di Nicholson e Burton a mio avviso è perfetto per l’inizio degli anni ’90, appena dopo il Crollo del Muro, parecchio prima di internet, dei telefonini, dei reality e dell’Undici Settembre. Il Joker di Ledger e Nolan, invece, così tetro ed amorale, così simile ad un agghiacciante serial killer (un Hannibal Lecter vestito di viola, insomma), è solido, credibile, molto vicino all’attualità, ed è per me l’unico Joker possibile nel 2008. Il Joker di Nicholson attraeva, affascinava, divertiva lo spettatore con le sue folli battute e le sue bizzarre trovate. Il Joker di Ledger non fa ridere, né deve farlo. Il Joker di Ledger uccide. E’ esattamente ciò che mi aspetto da un maniaco assassino, nè più nè meno. Well done. Se ricordate, Burton, col suo Batman, ha cercato di raccontare una sorta di “favola oscura”, con un tocco di fiabesco e di romantico. Ne “Il Cavaliere Oscuro” non v’è nulla di simile, è tutto spazzato via dal cinismo, la disillusione, l’insoddisfazione e la paura. E’ sintomatico, direi. Rispecchia crudelmente il modo in cui appare la società attuale, e la maniera in cui molti oggi percepiscono la collettività. Quella descritta da Nolan è una Gotham ferita, spaventata e frustrata, in cui la rabbia cieca e l’egocentrismo si nascondono a fatica sotto la pallida maschera della diplomazia e del vivere civile. Decisamente molto simile al mondo di oggi :) Un buon lavoro, dunque, con molteplici sfaccettature e diverse implicazioni morali e sociali. Il fatto che sia un’opera che tocca svariati temi e che può far riflettere significa che è degna di nota (in particolare se consideriamo che dovrebbe essere “solo” una pellicola riguardante un supereroe, e sappiamo come solitamente vengono trattate certe tematiche in questa tipologia di film…qualcuno ha detto Daredevil? ), quindi il mio personale consiglio è di vederlo almeno una volta. Solo due cose non mi hanno totalmente convinto: 1) La sovrannaturale inafferrabilità del Joker. Nel corso del film, infatti, sembra quasi che il personaggio di Ledger abbia l’impressionante capacità di trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto. D’accordo che è il “supervillain”, che abbia l’appoggio della mafia e che ciò sia funzionale allo svolgimento della trama, ma a tratti pare realmente d’avere a che fare con qualcosa di più di un “semplice” maniaco. Non si capisce, ad esempio, come cavolo faccia a nascondere tutte quelle dannate bombe senza che nessuno s’accorga di nulla. Fare esplodere un intero ospedale non è un’operazione semplice, eppure il binomio Joker/mafia ci riesce in un lasso di tempo brevissimo... E tra l’altro poi se ne va tranquillamente, sequestrando un autobus senza che nessuno batta ciglio, con presumibilmente decine di agenti di polizia tutto attorno. 2) Il finale. Non l’ho gradito. Un finale “buonista” e “speranzoso” che stride non poco con il resto del racconto. Per due ore vengono celebrati il caos e l’entropia (magistralmente rappresentati dal Joker), il tradimento, l’ambiguità e la assoluta mancanza di qualsivoglia certezza (le spie-poliziotti, o anche Harvey Dent, volendo), l’amoralità e l’assurda esaltazione della mediocrità (sono mediocri i mafiosi, intendo, e difatti il Joker afferma: “Questà città merita un criminale di maggior classe”, frase fenomenale), e poi, mentre Batman fugge a bordo della sua moto, ci becchiamo il rivoltante pistolotto moralista del redivivo Gordon? “Ah, lui fugge perché è buono, lui può sopportarlo, è l’eroe che blablabla”? Ma no, che diamine! Ho capito che la gente vuole una speranza e che in fondo il messaggio del film deve risultare in qualche modo “positivo”, però c’è modo e modo! La frasetta banalotta e fintamente ottimista buttata lì proprio sui titoli di coda, nel goffo tentativo di trasmettere chissà quali valori etici ai posteri (mentre per tutto il film non s'è fatto altro che demolire sistematicamente ogni stupido manicheismo ed ogni sicurezza), non m’è proprio andata giù. Voto globale: 8 (che per me rappresenta un voto altissimo)
Inviato il: 21/8/2008 9:59
Ultima modifica di =Dr.Scherzo= il 21/8/2008 13:41:25
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Guardiano
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Non sono d'accodo, ora dico la mia sul film (che ho visto solo perchè era troppo tardi per vedere Narnia..)
Citazione:
Hai descritto il Joker di Nicholson come quello che veniva interpretato da One in Bat Roberto su Bim Bum Bam... Per me Ledger è stato in effetti molto bravo ma il Joker che ha interpreato non mi ha "gasato" come quello di Nicholson. Non è colpa dell'attore, ma di quei mascalzoni che continuano a riscrivere film cambiando dettagli e creando una confusione nello spettatore notevole. Citazione:
Non è che Burton ha voluto inscenare una Gotham così per il suo celebre gusto. Il vero creatore di Batman aveva ambientato la storia in un moderno anni 20 gotico/grottesco. Quello era uno delle originalità della storia molto apprezzato dal sottoscritto perchè la distingueva da tutte le altre schifezze di super eroi del piffero stile "amo l'america".."aspiriamo al superuomo" e così via.. Il cinismo era molto più iniettato nella Gotham di Burton, così soffocante, così buia e meschina, così priva di valori. Per me la vecchia ambientazione era una versione allargata dello schifo che c'è oggi. Quella descritta ora è semplicemente uguale allo schifo odierno. La città che ci hanno proposto è San Fancisco o Los Angeles o una di quelle smorfiosette città americane. Ridatemi la vera Gotham! Citazione:
Comunque la frase è ripresa dal Joker di Burton...per questo è fenomenale. Ho apprezzato del film: 1) Che batman non fosse il paladino ino ino della giustizia fino in fondo (lo preferisco così, perchè almeno in questo particolare è più reale e lo preferisco a quello di Burton. Forse è quì che per me c'è la disillusione di cui parla il dr.scherzo). 2) Che morisse la tipa. Meno male, mi stava sulle orchidee. 3) Alfred. Davvero uno spettacolo...bhe con un attore così si capisce... 4) Morgan Freeman e il discorso della privacy e di quanto e fino a quanto bisogna arrivare per la salvaguardia della gente. Direi che è un discorso molto attuale anche per noi in Italia visto chi ci hanno messo in più in città per tutelare l'ordine. Mi aspetto un giorno di vedere Palpatine prendere pieni poteri in parlamento con una scusa qualsiasi. Quanto ci insegna Guerre Stellari... VOTO: 6 ma dato che è così al di sopra della spazzatura che ci stanno proponendo da tempo faccio 7-.
Inviato il: 24/8/2008 17:47
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Re: Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Maestro
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A quanto pare, tu conosci la storia molto meglio di me. Io ho solo visto i due film, ed ho fatto un semplice - a tuo parere ingenuo, ok - raffronto.
Vediamo. - Ho scritto che il Joker di Burton affascinava e divertiva, mentre quello di Nolan è puramente un assassino. Sono entrambi degli ottimi Joker, ma per motivi diversi. Non andrebbero paragonati, sono due personaggi figli di epoche sostanzialmente differenti. Non vedo proprio cosa ci sia di scorretto in questa affermazione, perdonami - Ho detto che la Gotham dipinta ne "Il cavaliere Oscuro" è molto simile alla nostra realtà attuale, mentre quella di Burton è più 'fiabesca' (dunque allegorica). In sostanza è quello che hai dichiarato tu, anche se con parole diverse. Anche qui, dov'è il senso della contestazione, se poi mi dai implicitamente ragione? - Ho affermato che "Questa città merita un criminale di maggior classe" è una frase fenomenale. A prescindere. L'ha detta prima il Joker di Burton? Ottimo. Ad ogni modo: Citazione: 2) Che morisse la tipa. Meno male, mi stava sulle orchidee. Che "morisse la tipa" è esattamente il simbolo della disillusione e della conseguente verosimiglianza che ho cercato di descrivere. L'eroe fallisce. La donna amata muore. Nessuna 'cavalleria' o astrusa trovata narrativa corrono in aiuto del protagonista. Il Joker non tira fuori nessun improbabile pistolone lungo un metro e mezzo dai pantaloni per abbattere il velivolo di Batman tra palloni colorati che emettono ignoti gas venefici, ho reso l'idea? (Anche se *adoro* quella scena) Qui è tutto meno teatrale o, se vuoi, meno "cartoonesco". Vogliamo dire meno "allegorico"? Ok, ci sta. Il Batman di Nolan pare essere più uomo e meno eroe di quello di Burton, più simile a tutti noi, in qualche modo più 'vicino' alla realtà. E' una rivisitazione che ho gradito, poichè gradisco le storie dove di 'fiabesco' ci sia ben poco (la mia parte cinica qui salta fuori) e perchè non amo affatto il lieto fine a tutti i costi (quando nella vita, invece, il lieto fine capita di rado). Ma apprezzo anche lo stupendo affresco dipinto da Burton, per certi versi più aderente al Batman "originale", ovvero al Batman che esiste nell'immaginario comune.
Inviato il: 25/8/2008 10:39
Ultima modifica di =Dr.Scherzo= il 25/8/2008 11:18:16
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Re: Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Guardiano
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Secondo me non era un parere ingenuo. Citazione:
Penso che il Joker di Burton come l'avevi descritto, assomigliava più al personaggio del telefilm di Batman degli '60 (o prima? o dopo?). Quel Joker è solo scherzoso e buffone, quello in Burton è a tratti scherzoso (il pistolone) a tratti molto meno stereotipato di quanto possa sembrare (per esempio quando verso la fine parla al suo vice e gli dice le stesse parole che gli aveva detto il suo capo cercando di incastrarlo). Insomma quello che voglio dire è che non è scemo e basta, ha più spessore e un percorso che lo ha portato ad essere come è. Tra l'altro non c'è nulla di reale nel Joker di Nolan. E' fuori di testa (eppure geniale nel progettare piani...mah?) e non si capisce come sia divenuto così. Ti vogliono dire: "Hey al mondo esistono i pazzi e basta, non ci si può far niente, nascono così,..mica c'è bisogno che lo si diventi per una causa". Capisci cosa intendo Poi ho detto anche io che i due personaggi sono volutamente diversi. Citazione:
Per me quella di Burton, che è anche quella originila rappresenta l'estremizzazione del peggio che c'è oggi. Dà più sensazioni di non potercela fare. La mia osservazione non era tanto su quale fosse fiabesca, ma su quale potesse dare maggiormente queste sensazioni di "non potercela fare", di "vivo in un mondo di cacca".. Intendevo questo.
Inviato il: 27/8/2008 9:19
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Re: Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Oddio, le origini di Superman e Batman derivano direttamente dagli eroi pulp anni '30, quindi entrambi non si facevano certo problemi ad ammazzare le persone (mi ricordo ancora un paio di storie di Superman negli anni '40, in cui sbattacchiava un tipo in giro fino ad ammazzarlo ma non ci perdeva certo il sonno, visto che in fondo se l'era cercata, per non parlare di Batman che andava in giro con la pistola) ed entrambi vivevano in gigantesche metropoli tutto sommato molto simili. I due look diversi si sono imposti solo verso gli anni '50 e '60 e la versione di Gotham art decò risale proprio all'epoca dei film di Burton. Per quanto riguarda il Joker effettivamente non mi è piaciuto. Ledger grandioso, ma il Joker ideale rimane sempre quello di Nicholson (uno che si alza il giovedì mattina e ti ammazza perché quel giovedì mattina non gli piacciono i giovedì mattina), insomma un pazzo totale assolutamente imprevedibile con il gusto per le scene madri.
Inviato il: 8/9/2008 20:43
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Re: Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Tutore
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Al di là di ogni confronto, analisi e interpretazione, Il cavaliere oscuro è senz'altro il film che più mi è piaciuto quest'anno (sul podio dietro di lui metto Speed Racer e Wall-E). Tanto che l'ho visto al cinema due volte, la prima in italiano e la seconda in inglese: gloria al cinema che a Torino, ogni martedì, proietta un film in lingua originale, e grazie al pubblico anglofobo che mi ha permesso di godere di una sala tutta per me.
Secondo me con questo film è stato azzeccato tutto: personaggi, trama, regia, effetti, attori. Il quadro complessivo è realistico e credibile al 100%, in barba agli elementi fantastici. Il lucido cinismo della storia è eccezionale: per una volta la cattiveria pura non ha bisogno di visibili spargimenti di sangue per oltrepassare lo schermo e inquietare lo spettatore. La performance degli attori è fantastica, il doppiaggio italiano, Bale a parte (ma la voce è comunque azzeccata), è di buon livello. Lo humor è secco, tagliente, sarcastico e irresistibile (il dialogo di Freeman con l'impiegato che ha scoperto i progetti dell'auto è troppo divertente). Mi piace molto il taglio dato da Nolan al suo Batman: i suoi due film non sono più storie incentrate sul cattivo di turno e da lui totalmente giustificate, ma ampliano la visione del crimine di Gotham, di cui i supercattivi sono "solo" elementi più pericolosi del normale. Una visione a tutto tondo, in cui il supereroe non è il solo eroe e non è nemmeno infallibile, e in cui molti antagonisti che in passato avrebbero richiesto un intero film incentrato su di loro vengono trattati quasi in maniera "usa e getta" (lo Spaventapasseri, Due Facce). Eccellente anche l'uso della tecnologia: se ne percepisce l'importanza e la sofisticatezza, ma non è il motore o l'elemento di spicco della storia come in Mission Impossible o Iron Man. Ottimo l'approfondimento del personaggio di Bruce Wayne: non è più la versione borghese di Batman, ma un simpatico miliardario sborone che non ha bisogno di stanze con armature giapponesi per rivelare allo spettatore il suo carattere, e la portata di ciò che può permettersi nei suoi esperimenti sotterranei stuzzica la curiosità ma non distrae dalla storia principale. Sul Joker, posso dire solo che a parte il look, spettacolare, non è il Joker. La visione gotica e fumettosa anni '30 di Burton poteva accogliere il folle Nicholson, ghignante e con mille e uno trucchi nelle maniche e nei pantaloni, ma la visione moderna di Nolan non l'avrebbe potuto contenere e giustificare. Quello di Nicholson è il Joker così come lo si dovrebbe immaginare e concepire. Ledger ha dovuto interpretare un personaggio diverso: non va in giro con pistoloni e fiori che spruzzano acido, non avvelena la città con sostanze che ti stampano un ghigno sulla faccia, non sghignazza ad ogni spron battuto, non è un folle. Il Joker di Ledger è intelligentissimo, calcolatore, sa qual è il suo ruolo, si sporca le mani picchiando e scalciando di persona, i suoi "scherzetti" non sono per il puro gusto di farlo godere di un divertimento omicida. Si concede qualche battuta brillante e qualche stravaganza, ma la sua essenza non è quella del "joker" detto in senso letterale. E quando ride, di solito, è perché lo stanno menando di santa ragione Quindi, per me il confronto all'americana non ha senso: i due Joker sono due personaggi diversi, e non due interpretazioni diverse. Nicholson è istrionico ma astratto, Ledger è un Joker poco umoristico ma concreto e credibile in un film ambientato nel XXI secolo. Il finale? Non lo trovo fuori luogo. Certo, "stona" con la fredda crudeltà vista in tutto il film, ma del resto si vede che il filo conduttore della bilogia di Nolan è che Batman ha portato speranza e voglia di riscatto in una città corrotta fino alle fondamenta. In fondo Batman non ha eliminato la mafia da Gotham, non ha salvato la donna che amava, non ha ucciso il Joker, e alla fine non è nemmeno un eroe, ma un braccato speciale; però ha smosso gli animi, ed era questo che contava. Il finale non è positivo, anzi, è pessimistico come tutto il film, ma lascia aperto uno spiraglio: non è arrivata l'alba, ma la notte è meno buia a Gotham, ed è a questo che Batman punta, perché sa che non può fare tutto da solo. Noticella riguardo alla Gotham di Burton: non neghiamolo, la scenografia è comunque influenzata dal "celebre gusto" del regista. Ho rivisto da pochissimo il suo Batman, e in certe scene sembra di vedere The Nightmare Before Christmas coi personaggi di Batman
Inviato il: 5/10/2008 2:17
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Re: Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Precettore Superiore
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IL CAVALIERE OSCURO --- di Christopher Nolan
Il cavaliere oscuro è stato il film rivelazione del 2008: ottimamente realizzato e assai curato nei dettagli, è divenuto campione di incassi oltre ogni misura (ha scalzato Star Wars dal secondo posto nella classifica Box Office), credo grazie alla prematura scomparsa di Heath Ledger, che con la sua interpretazione di Joker ha concluso una carriera che poteva essere ben più lunga ed entusiasmante. Non riesco a spiegare altrimenti questo gigantesco interesse per l’ennesimo film sull’eroe mascherato da pipistrello, anche alla luce del non così rilevante clamore suscitato da Batman Begins. Sia come sia, è un film libero di ogni stereotipo, non tanto perché Batman è uno dei supereroi più originali di sempre, quanto per la generale e proficua rivisitazione in chiave moderna operata dagli sceneggiatori Nolan e David S.Goyer. Indispensabile il confronto con Batman di Tim Burton, soprattutto per la presenza di Joker. In questo secondo capitolo il regista sviluppa ancora la figura di Bruce Wayne (Christian Bale) e gli dona un carattere nuovo. Di giorno è un miliardario che si comporta come tale; di notte si trasforma nell’eroe che collabora con il tenente Jim Gordon (Gary Oldman) per ripulire la città dal crimine, equipaggiato dei più raffinati strumenti tecnologici elaborati da Lucius Fox (Morgan Freeman) ed assistito dai saggi consigli del fedele maggiordomo Alfred (Michael Caine). La sua violenta reazione al degrado ha ispirato la gente, che inizia ad emularlo; ma prima che la situazione degeneri è tempo di cambiare, di dare a Gotham City un vero eroe, non un “cavaliere oscuro” che agisce al di sopra delle regole. Il procuratore Harvey Dent (Aaron Eckhart) potrebbe essere quest’uomo nuovo: il suo arrivo mette subito in difficoltà i capibanda, che cercano di far sparire i loro fondi illeciti a Hong Kong. Batman sventa la manovra e così i mafiosi decidono di assoldare il folle gangster chiamato Joker (Heath Ledger) per smascherare l’eroe e togliere di mezzo i suoi amici. È un alleato pericoloso, che finirà per minacciare l’intera popolazione di Gotham. Tutti ricordano questo film per l’interpretazione di H.Ledger, brillante e credibile. Sebbene un forte affetto mi leghi alla performance di J.Nicholson ho gradito molto questa versione crudele e desolante del Joker. Il suo è terrorismo allo stato puro, fa paura perché non segue piani, e la sua presenza riempie le scene di tensione. Egli “serve il caos”, non ha altri scopi nella sua esistenza, per questo non gli serve un background (non si scompre mai come si è veramente procurato la cicatrice sul volto). Non si sono spese troppe parole per il resto del cast, ma ciascuno conferisce un tocco unico al suo personaggio. Sono tutte star del cinema affermate o in rapida ascesa, solo Maggie Gyllenhaal non mi ha esaltato nel ruolo di Rachel Dawes. Un po’ seccante il suo atteggiamento e quasi necessaria la sua morte, che scatena il terrificante cambiamento di personalità nell’integerrimo Dent (la benzina fa il resto). Mi piace come Nolan ha attualizzato la storia del supereroe, anche se dovrei dare un’occhiata pure a Batman Begins. Non è più un paladino della legge, bensì uno scomodo collaboratore di cui prima o poi è bene liberarsi. Il gioco tra le parti (Batman, la polizia, il procuratore, i mafiosi e Joker) è assai articolato e ricco di colpi di scena. Si può obiettare che Joker sia troppo inafferrabile in proporzione a quanto si espone in prima persona, però nel complesso la storia appare ben narrata e circostanziata, cosa straordinaria al giorno d’oggi per un film di argomento leggero. Tuttavia Il cavaliere oscuro non è una frivola festa di luci e colori; è una vicenda tetra e pessimistica, che dà molto da pensare sia sulla natura del male che sulle cure abitualmente utilizzate. La conclusione è quanto mai realistica: Batman diventa il capro espiatorio, prende su di sé i crimini di Dent dopo aver salvato centinaia di persone, ma lo deve fare per consentire che la reputazione dell’unico eroe “possibile” resti inalterata dopo la sua morte. È il classico compromesso che salva la società: qualcuno, il più meritevole, si addossa le responsabilità altrui, “perché lui può sopportarlo”. Eccellente la colonna sonora di Hans Zimmer e James Newton Howard, due tra i più esperti e prolifici compositori al soldo di Hollywood. L’altissima qualità delle riprese, del sonoro, della scrittura e della recitazione fanno di questa pellicola un capolavoro nel suo genere. La durata (146 min) non deve spaventare, perché la trama è così palpitante e tesa che si vive sempre nell’attesa di qualcosa, a volte scontato (la riapparizione di Gordon), altre volte spiazzante (la morte di Rachel). Christopher Nolan continua ad essere uno dei registi più capaci e talentuosi, vale proprio la pena tenerlo d’occhio, quindi non fate come me che ho aspettato oltre un anno per vedere questo film. Voto di gradimento: 8 Voto critico: *****
Inviato il: 25/10/2009 19:32
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Re: Batman - Il Cavaliere Oscuro (2008) |
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Allievo
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29/7/2013 15:30 Messaggi:
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Il mio Batman preferito di sempre. Riprende alcune tematiche trattate nel fumetto "The Long Halloween". Un Joker originalissimo diverso dalla versione cartacea, ma immenso. Scene spettacolari e trama avvicente. Per me poteva concludersi qui senza il terzo capitolo.
Inviato il: 30/7/2013 15:49
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