Sì avete letto giusto: Terminator 4! Era annunciato già da un po', ma a pochi mesi dall'uscita non ne ho sentito parlare molto, e così mi trovo a scrivere questo thread.

Avete letto giusto anche il nome del regista: trattasi del (pessimo) nome d'arte di Joseph McGinty, regista emergente dal dubbio curriculum cinematografico. Al suo attivo solamente i due capitoli di Charlie's Angels e un semisconosciuto film drammatico intitolato "We Are Marshall".

Purtroppo, è confermato che si tratterà del primo episodio della saga (e primo, udite udite, di una nuova trilogia) a non vedere impegnato Arnold Schwarzenegger. Impegni politici e cachet faraonici hanno fatto desistere i produttori.

L'ambientazione sarà dichiaratamente postnucleare, e ci porterà nel mezzo della guerra tra uomini e macchine. Niente più infiltrazioni di androidi su e giù nel tempo.

Quindi riassumendo: un giovane regista senza particolari exploit filmici dalla sua parte (anzi, pare che i due Charlie's Angels siano delle potenti schifezze, io non li ho visti e mi astengo dal giudicare), il QUARTO episodio di una saga che perde sia l'attore (e conseguentemente il personaggio) che l'hanno maggiormente caratterizzata sia la sua peculiarità dal punto di vista della trama (il viaggio nel tempo). Se poi ci vogliamo aggiungere un'ambientazione che grida "b-movie anni '80" a gran voce, gli ingredienti per un flop ci sarebbero tutti.

Invece devo confessare di nutrire cauto ottimismo per una buona riuscita della pellicola. Ecco qualche indizio:

Il cast presenta nomi di livello: Helena Bonham Carter, Michael Ironside e soprattutto Christian Bale (che interpreterò John Connor). Sinceramente dubito che Bale, dopo lo stratosferico successo del suo Batman, si possa mettere in ballo con una produzione scadente ora che è probabilmente all'apice della carriera.
Stesso discorso vale per lo sceneggiatore Jonathan Nolan, autore, per l'appunto, delle sceneggiature di entrambi i Batman diretti dal fratello Christopher.

Rimane poi la curiosità di vedere come questa seconda trilogia si riallaccerà alla prima.

L'uscita del film è prevista ngli Stati Uniti per metà maggio, mentre in Italia per il 5 giugno.

Vi lascio il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=aRwby_vjg88

Citazione:

Io no... sarà che sono un nostalgico, ma per me Terminator = T-800, e quindi Schwarzy. Senza di lui non è Terminator...

Ah, ovviamente rinnego anche Terminator 3!

Io sono talmente ottimista per quanto riguarda questo nuovo film che a mio parere dovevano passare direttamente dal secondo a questo, infatti il terzo film propone in maniera ripetitiva situazioni e scene già viste nei precedenti capitoli.

Salutissimi

Visto ieri sera.

commento a caldo: un film di buona qualità tecnica, a tratti abbastanza ispirato, ma con qualche vistoso errore di editing. La parte finale è convulsa e ricca di situazioni controverse ed inverosimili, in vistoso contrasto con la parte iniziale del film.

La cosa che mi ha stupito di più sono gli effetti speciali: meno CGI del solito, un sacco di miniature ed audioanimatroni. Un equipaggiamento degno di nota per dare vita a macchine terrificanti, ma non troppo importanti per la trama. Non è solo un film d'azione, nonostante siano presenti alcune scene decisamente devastanti (un bell'inseguimento con camion e moto, per esempio, come al solito).

La recitazione è generalmente buona; gli attori sono tutti ben calati nella parte. Bene Christian Bale nel ruolo di Connor; bene anche Sam Worthington in un ruolo non esattamente prevedibile. Prevedibile è il corso della storia, da metà film in poi.

Ne riparlerò più avanti e più diffusamente. Se qualcuno ha ancora modo e voglia di vederlo, vada pure. Difficile che gli paia un'emerita schifezza, quasi impossibile che lo consideri migliore di uno dei primi 2 episodi. Come me, potrebbe trovarsi a dire "ho speso soldi in modo peggiore".

Dopo una lunga attesa che stava per farmi dimenticare il film, trasmetto la recensione di Terminator Salvation. Buona lettura!

TERMINATOR SALVATION --- di McG (Joseph McGinty)

Ora che Arnold Schwarzenegger è governatore della California non avevo motivi particolari per andare a vedere il quarto film, che si propone di riprendere la saga e di mostrare quel futuro di guerra tra uomini e macchine che nei precedenti capitoli era stato solo una prospettiva inquietante. La produzione ha tutta l’aria di essere di prim’ordine (i nomi di M.Kassar e A.J. Vajna sono sinonimo di esplosioni a profusione, e così è), il cast promette bene e, in generale, c’è una discreta curiosità per vedere come hanno pensato di mandare avanti la storia.

Fin dall’inizio si scopre che non ci sarà un singolo protagonista: accanto all’immancabile John Connor (Christian Bale), leader carismatico della resistenza umana, compare un uomo dal passato misterioso, un condannato a morte di nome Marcus Wright (Sam Worthington) che nel lontano 2003 ha donato il proprio corpo alla scienza. Mentre in compagnia di John Connor lo spettatore ammira l’organizzazione dei ribelli e la potenza della minaccia di Skynet, Marcus si risveglia e all’improvviso si trova nel 2018. Quando un terminator pesantemente armato cerca di farlo a pezzi, egli è salvato da un ragazzo di nome Kyle Reese (Anton Yelchin), assieme al quale abbandona Los Angeles. Skynet pare avere in archivio tutti i precedenti Terminator e sa che Reese è un personaggio importante. Si scatena così la caccia al ragazzo, con Marcus che fa il possibile per proteggerlo e scopre di essere più forte di quel che crede. Cionostante il nemico riesce a rapire Kyle e a portarlo a San Francisco, cuore del sistema Skynet. Nel suo peregrinare Marcus soccorre la pilota ribelle Blair Williams (Moon Bloodgood), si conquista la sua fiducia ed il suo rispetto, finché questa acconsente ad accompagnarlo da John Connor. È lì che si scopre che Marcus è un cyborg, metà uomo e metà macchina, creatura dal notevole dramma esistenziale. Connor capisce che Skynet vuole usare Reese come esca per catturarlo, ma col sostegno di Marcus organizza un piano per penetrare nella roccaforte delle macchine e salvare il suo giovane padre prima dell’attacco ribelle.

Terminator Salvation è fatto di tanta, tantissima azione, corredata da brevi momenti di riflessione. C’è un buon ritmo tra le scene, non c’è pericolo di annoiarsi perché appena la storia rallenta un attimo c’è subito un’esplosione o un attacco a sorpresa che fa ripartire il contagiri. Con la scena occupata per metà dagli straordinari effetti grafici, in parte al computer e in parte reali (miniature, ecc...) e per un’altra buona frazione dai due protagonisti, si comprende bene come lo stuolo di attori non protagonisti (B.Dallas Howard, M.Ironside, il rapper Common e perfino l’attrice teatrale J.Alexander) sia relegato a fungere da comparsa. Non hanno lo spazio per recitare e lasciano contributi telegrafici, a tratti sconfortanti. Ma la delusione principale è Bale, troppo statico e concentrato, ancora una volta troppo diverso dall’unico vero J.Connor interpretato d E.Furlong. Così l’attore principale si vede la scena rubata da S.Worthington e M.Bloodgood, gli unici ad aver ricevuto parti intense dal punto di vista emotivo.

La storia resiste abbastanza bene, ma le interconnessioni con i film precedenti finiscono per rivelarsi contorte. Capisco che Skynet voglia uccidere John Connor per togliere di mezzo il capo dei ribelli, ma che ne sa di Kyle Reese? E quale sarebbe il ruolo di Marcus Wright? La talpa? Inventata nel 2003? Allora perché catturare Reese? Francamente non si capisce dove stia la logica a lungo termine delle macchine, per cui tanto vale soprassedere. Il problema principale è che per la prima volta il nemico è senza volto e risulta evanescente. Si cerca di ovviare facendogli assumere ora le sembianze della dottoressa Serena Kogan (Helena Bonham Carter), ora recuperando il familiare viso di Schwarzie, trasferito a forza di make-up e CGI sul corpo di un culturista austriaco. Non basta.

Ci sono tante stranezze difficili da digerire (il finale su tutte), ma anche un sacco di gustose scene d’azione, entusiasmanti e sorprendenti per varietà. Non è sufficiente a rendere Terminator Salvation migliore dei suoi predecessori, ma di certo gli conquistano la dignità di un buon action movie. Manca Arnold, manca un vero antagonista e la colonna sonora di Danny Elfman replica solo alla lontana quelle di Brad Fiedel, tuttavia anche questo quarto film riserva qualche utile riflessione sul rapporto uomo-macchina. Ma ormai è chiaro che è stata imboccata la parabola discendente e che non si vedranno sostanziali variazioni all’uscita del quinto e del sesto capitolo.

Voto di gradimento: 6
Voto critico: ***

un ottimo film, mi e piaciuto molto.