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LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
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15/9/2006 21:25 Da Povoletto (UD)
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In questo dicembre 2007 così privo di proposte cinematografiche interessanti, non ho potuto fare a meno di notare il nuovo film di David Cronenberg. Consapevole di aver perso un discreto lavoro quando ho evitato A history of violence, ho deciso di dedicare una serata con gli amici alla visione de La promessa dell’assassino, che si presentava come una storia di gangster russi ambientata a Londra. Il titolo originale è il più appropriato Eastern promises.
Le danze si aprono con un uomo sgozzato nella bottega di un barbiere e con una ragazza di 14 anni che si accascia in un emporio. Quest’ultima è ricoverata all’ospedale, dove la levatrice Anna Khitrova (Naomi Watts) aiuta la bambina a nascere, mentre per la madre non c’è più nulla da fare. Tra le cose della giovane, Anna scopre un diario scritto in russo; lei è un’immigrata di seconda generazione, nata e cresciuta in Inghilterra, perciò ha bisogno dell’aiuto dello zio Stepan (Jerzy Skolimovski) per comprendere il testo in cirillico. Il contenuto del diario non lascia dubbi al vecchio russo: la ragazza è stata vittima di violenze di ogni genere, da parte di chi ha facilitato la sua immigrazione clandestina in Gran Bretagna. Nonostante l’invito a desistere, Anna desidera trovare qualcuno a cui affidare la bambina e segue una pista pericolosa, che la conduce presso il rinomato ristorante gestito dal sig. Semyon (Armin Mueller-Stahl). L’affabile cuoco è in realtà uno dei capi della Vory V Zakone, una società della mafia russa, e sa che il diario contiene prove schiaccianti contro di lui. Poiché non può fidarsi dell’impulsivo ed insano figlio Kirill (Vincent Cassell), Semyon incarica l’efficiente nuovo arrivato, l’autista Nikolaj Luzhin (Viggo Mortensen), di recuperare il diario ed eliminare coloro che sanno. Nikolaj è un uomo freddo e capace di tutto, ma nonostante ciò Anna sente che è una persona diversa da quelle per cui lavora e che può ricevere aiuto da lui. Nel frattempo, i parenti dell’uomo sgozzato si fanno vivi e pretendono vendetta... Non è semplice collocare questo film: non è propriamente un thriller, né un gangster movie. Non racconta neppure una storia completa, infatti il percorso narrativo inizia con diversi fatti già avvenuti e si chiude quando c’è ancora molto da dire. Il finale è il momento peggiore e lascia un pesante senso di incompletezza, perché esclude tutti gli sviluppi tragici e cruenti della trama per concentrarsi sulla serenità della bambina, adottata da Anna Khitrova. Bisognerebbe riuscire a vedere il film non come un racconto, ma come una finestra che si affaccia sui bassifondi della società, in un ambito della malavita dal quale la gente comune, per sua fortuna, è esclusa. Purtroppo è difficile riuscirci quando si è in sala. La forza de La promessa dell’assassino è la recitazione, poiché l’intero cast si esibisce in ottime performance. Se la brava Naomi Watts è relegata ad un ruolo secondario, i protagonisti maschili sono degli autentici giganti in questa vicenda triste e violenta. Il mattatore è Viggo Mortensen, impensabile nel ruolo del mafioso russo eppure straordinariamente calato nella parte. Oltre all’impegno degli attori va riconosciuta la profondità e la forza dei loro personaggi, frutto della accurata scrittura e sceneggiatura di Steve Knight. Un elemento che, invece, non si percepisce per nulla è la colonna sonora, firmata dal maestro Howard Shore. Praticamente non posso esprimermi a riguardo: non ricordo una sola nota, a parte qualche canzone popolare russa che non è detto sia di sua invenzione. Ci sono molti elementi in comune con A history of violence, soprattutto alcune caratteristiche dei personaggi e il tema della violenza, che stavolta si concentra maggiormente sullo sfruttamento e la schiavitù delle giovani prostitute. Non mancano alcune scene esageratamente brutali: verso la fine ce n’è una che ha nauseato ogni creatura femminile in sala, soprattutto quelle che avevano scelto questo titolo per la presenza del loro idolo Viggo. Nonostante alcune inverosimiglianze, si tratta di un momento di grande tensione e magnificamente ripreso. Ci sono svariati elementi per riservare il proprio favore al film, che è un lavoro pregevole, ma nell’immediato la soddisfazione è limitata. Resta comunque un buon margine per rimuginare su quanto visto e per soprassedere a certi difettucci, dovuti più che altro all’intento del regista di non raccontare l’ennesima storia, bensì di offrire uno scorcio sul mondo sotterraneo della criminalità. Voto di gradimento: 7 Voto critico: ***
Inviato il: 22/12/2007 12:44
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Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
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Supremo Maestro
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8/4/2005 19:08 Da Roma
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Ieri sera dovevo andarlo a vedere, ma la signorina di UGC ha detto che se mi faceva entrare a film iniziato da meno di un minuto avrebbero rischiato una fantomatica multa dalla SIAE
Spero di riuscire a vederlo presto e ti farò sapere cosa ne penso, anche se mi sembra che Cronenberg sia un po' altalenante con i film (ad esempio l'ultimo visto, Spider, non mi è piaciuto per niente). Devo comunque vedermi anche History of Violence .
Inviato il: 22/12/2007 12:50
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Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
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Precettore Superiore
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15/9/2006 21:25 Da Povoletto (UD)
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Citazione:
Ma quindi dovevi aspettare almeno un minuto per poter entrare senza dare il pretesto per la terribile sanzione pecuniaria? Se ne inventano di ogni genere, non tanto i cassieri dei cinema, quanto le autorità che vigilano sulla diffusione della cultura e delle opere protette da copyright (cioè la SIAE). Il film merita, ma non mi ha soddisfatto, alla luce delle buone premesse e per come si svolge la prima ora di film.
Inviato il: 22/12/2007 13:01
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Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
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Supremo Maestro
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8/4/2005 19:08 Da Roma
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Visto finalmente stasera
Dunque, del tuo giudizio direi che posso sottoscriverne larga parte, soprattutto la grandissima prova degli attori: Mortensen sembra essere un mafioso russo da una vita e i co-protagonisti non sono da meno. Il fulcro del film credo sia innanzitutto la distinzione tra persone "comuni" e gli altri (i mafiosi o presunti tali) e successivamente il riconoscere cosa può accadere se le due categorie vengono in contatto. Ci sono vari esempi di questo nel film. Prendi il ragazzo tifoso dell'arsenal, garzone del barbiere, quasi *costretto* a prendere parte all'uccisione della prima scena dal barbiere. Egli capirà successivamente le conseguenze di questa azione: lui era una persona comune. Comune è la baby-mamma Tatiana, 14 anni violentata suo malgrado; persone comuni sono Anna e la sua famiglia, impreparate a subire le conseguenze fino ad allora mai nemmeno lontanamente pensate (forse solo lo zio); comune è per certi versi anche Nikolay, che con il suo lavoro oscuro è entrato in contatto con qualcosa di molto più grande di lui. La stessa piccola bimba non è forse una vittima ignara del marcio di un mondo suburbano pieno di malvagità, che è addirittura pronto a sacrificare persone innocenti? Tu mi parli del finale: di certo solo Cronenberg può dire cosa volesse dire allo spettatore con la scena avvenuta al molo. Uno può cercare di interpretare in base a ciò che vede. Escludendo il banale "c'è del buono anche in persone come Kirill", si potrebbe restare legati al tema delle persone comuni e non comuni, dicendoci in un'unica scena che la bambina è innocente e deve rimanere tale, e che i mafiosi restano mafiosi anche dopo aver tentennato nell'intersezione tra le categorie di persone. Insomma, probabilmente la scena finale racchiude esattamente il messaggio portato avanti in tutto il film: rispetto per il proprio ruolo.
Inviato il: 29/12/2007 23:06
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Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
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Sapiente
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Visto settimana scorsa in tv.
Non posso fare altro che accodarmi ai vostri giudizi, sostanzialmente concordi con il mio. Ottima e personale l'idea di dare rilievo alla figura di Anna per non far scadere il tutto nel solito brodo di intrighi e doppiogiochi malavitosi, ma secondo me non è sufficente a elevare "La promessa dell'assassino" da buon film a capolavoro. Il cast è spettacolare, grandi prove sia di Mortensen che di Cassel e della Watts, ma secondo me è la trama a mancare di quella scintilla che accende l'emozione dello spettatore. Anch'io sono rimasto un po' interdetto dopo la scena sul molo: l'ho trovata decisamente anticlimatica e piuttosto scontata. Non tanto per il tema "anche i mafiosi hanno un cuore", quanto per la prevedibilità dell'azione. Tutto si è svolto come me lo ero immaginato, a partire dal momento in cui Kiril rapisce la bambina.
Inviato il: 13/3/2009 19:25
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Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
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Allievo
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29/7/2013 15:30 Messaggi:
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A me è piaciuto un sacco. Mi ha preso lentamente, ma dalla seconda metà del film non vedevo l'ora di sapere come sarebbe andata a finire. Il finale col passaggio di consegna (non dico di più per non spoilerare) non me lo sarei aspettato. Davvero molto buono
Inviato il: 30/7/2013 15:54
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