| Categoria: Librogame Stranieri Fighting Fantasy
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Titolo: 45 - Spectral Stalkers | Valutazione: 10.00 Letture:1561 | Peter Darvill-Evans | L'Aleph è un tesoro inestimabile, un globo misterioso venuto da un'altra dimensione, che può donare il controllo su tutte le forze dell'Universo; ed è stato affidato a TE. Dovrai usare i suoi poteri ultraterreni per spostarti tra le molte Sfere del Multiverso e riportarlo al suo legittimo proprietario. Ma attento: anche i terrificanti Cacciatori Spettrali vogliono l'Aleph, e sono sulle tue tracce! |
Valutazione media:
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(1)
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(10)
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Data pubblicazione 10/12/2007
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Inviata da: EGO il 3/5/2009 |
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Valutazione generale:
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10
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Un cartomante ti sta leggendo il futuro, ma questo inaspettatamente si fa imperscrutabile. Alla fiera di Neuburg c’è aria di burrasca e scappano tutti, ma d’improvviso vedi cadere dal cielo una strana creatura alata. La soccorri: è in fin di vita, ma con le sue ultime parole accenna all’Arcimago Globus e ai Segugi Spettrali, e ti consegna un fagotto. Dentro c’è una piccola sfera: la osservi affascinato dalle visioni che vi turbinano all’interno… e d’improvviso non sei più dov’eri prima.
Per ritrovarti in una sterminata biblioteca, al cui bancone è di servizio una dragonessa con gli occhiali!
Inutile negarlo: a meno di essere indifferenti al surreale, l’ultimo librogame di Peter Darvill-Evans è speciale fin dal principio. E non fa che migliorare, col tempo e le letture. L’Aleph, la misteriosa sfera, è in grado di far viaggiare tra tutti i mondi possibili, a suo capriccio o secondo la volontà del possessore; e per svelarne il mistero potremo usarlo per visitare una buona decina di luoghi, radicalmente diversi per natura ed abitanti. Le esplorazioni sono piuttosto brevi, ma tutte delineate con la bravura e il piacevole umorismo dell’autore, e le sfide e i problemi che pongono sono tutti interessanti. In ciascun mondo verremo inseguiti dai Segugi Spettrali del titolo: se ci attardiamo troppo riceviamo punti di Trail, la scia che i nemici seguono per trovarci. Non è un gran problema: le prove di Trail si fanno con tre dadi, ed è difficile ricevere tanti punti. La cattura è dunque improbabile; ma se anche accade, non significa morte immediata. La natura “mordi e fuggi” dei mondi impone scelte corrette e già così aumenta la rigiocabilità del tutto, ma è la modalità di spostamento ad essere particolare: salvo rari casi, infatti, la destinazione è determinata dal lancio di un dado. Talvolta il viaggio può avvenire anche senza l’ausilio dell’Aleph, ma facendo ricorso ad altri mezzi di teletrasporto, perciò è quasi garantito che due partite successive vedranno sequenze diverse di mondi: altro sistema che assicura al giocatore molte letture.
Questa casualità sicuramente sta preoccupando chi immagina l’immancabile true path: come si fa a trovare tutto, se non ho la certezza che visiterò certi mondi ogni volta? Effettivamente una ricerca del genere c’è: sette oggetti di forma simile all’Aleph, ben difficili da trovare tutti in una partita sola. Sorpresa sorpresa: non sono necessari. Può essere utile averli tutti, ma si può tranquillamente finire il libro per altre vie, e anzi: quello che prevede di avere i sette oggetti non è il percorso più facile. Lo straordinario di Spectral Stalkers è infatti il poter saltare immediatamente al mondo finale e avere chance molto concrete di finire comunque l’avventura. Viaggiare tra gli altri mondi può procurare qualche oggetto che facilita le cose, ma non c’è nulla di indispensabile: alla fine, ciò che veramente viene messo alla prova nel libro sono i punteggi del giocatore. E se dico che è del tutto possibile vincere con Abilità 7, si può intuire che Darvill-Evans non ha lasciato proprio nulla al caso. Ci sono anche poche prove di Fortuna, segno che non è con questa che il lettore deve risolvere la sfida.
Mi pare evidente che Spectral Stalkers è un volume assolutamente rivoluzionario per Fighting Fantasy, andando a scardinare in quasi ogni punto l’impalcatura prevista per un’avventura della serie. True path? Nein. Abilità 12 necesse est? Nein! Camionate di oggetti? Nein!! Linearità? Nein, nein, nein! Punteggi extra aggiornati ogni due minuti, più seccanti che interessanti? Niet, nada, zero. Un paio di problemucci, per la verità, ci sarebbero anche: un labirinto di struttura ed enigmi che lasciano un po’ perplessi, complice anche qualche errore di continuità; e un paio di morti istantanee del tipo vigliacco. Infinitesimali, di fronte alla qualità del libro. Il testo è eccezionale, gli enigmi numerosi e intelligenti; i personaggi secondari sono tutti brillanti; l’uso degli oggetti è creativo e spettacolare, quando non proprio geniale. Il libro fa ridere, pensare, stupire, venire i brividi, e il finale è esattamente quello che ci si aspetta, scritto con le migliori parole che si potessero trovare. Come farcitura extra abbiamo l’esordio di un nuovo, straordinario artista: Tony Hough, simile a McKenna, ma anche più bravo in certi soggetti. Insomma, per quella che è la prospettiva di Fighting Fantasy, Spectral Stalkers è perfetto. Si può sempre desiderare qualcosa di più, ma in questo caso, unico, attribuisco all’opera il massimo dei voti anche come simbolo di un risultato che, colpevolmente, non è mai stato ricercato da nessun altro autore nella serie. C’è chi non se lo farà piacere; problema suo. Obiettivamente, Spectral Stalkers offre il miglior panorama di ciò che si può fare nei limiti della collana cui appartiene.
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