Il mondo di Orb, un tempo pacifico, è in terribile pericolo. Forze oscure sono all'opera per scatenare l'incredibile potere del Signore del Male, e solo TU puoi fermarle. La TUA missione consiste nel distruggere il Talismano della Morte prima che i seguaci del signore oscuro ti raggiungano. Ma attento! Il tempo stringe...
Questo è un libro molto particolare sotto più aspetti. Innanzitutto è il secondo volume "su licenza" della collana, ovvero non scritto da Jackson o Livingstone; direttamente collegato è il fatto che gli autori sono due firme molto note anche da noi, annoverando nella loro bibliografia non solo Dimensione Avventura 8, ma anche e soprattutto la serie Ninja. Tutto quello che troviamo in Talisman of Death è in effetti un'anteprima, narrativa ed editoriale, di Ninja: ai due autori si affianca lo stesso disegnatore, l'ottimo Bob Harvey; l'ambientazione è sempre il mondo di Orb; e, sebbene il protagonista non sia un ninja, incontrerà comunque sulla sua strada tre facce molto ben note, ovvero Tyutchev, Thaum e Cassandra. Eh già, praticamente questo libro contiene, in nuce, tutti gli elementi della saga di Vendicatore.
L'atmosfera dell'avventura è molto ben costruita: il protagonista, il solito generico "you", si risveglia in una stanza su un mondo sconosciuto, e scopre di essere un abile spadaccino. Di lì a poco gli viene affidata la missione di prendere il Talismano della Morte e portarlo via da Orb, lontano da una setta che vorrebbe usarlo per permettere alla Morte di dominare tutto il mondo. In questo modo potremo anche tornarcene nel nostro mondo. Quello che è stato molto ben realizzato è la sensazione di essere in qualche modo dentro una vicenda come La storia infinita, ritrovandosi, spaesati e con capacità che non si sapeva di possedere, in un altro mondo.
La struttura del libro è quella tipica di Smith-Thomson: ogni volta vengono presentate opzioni molto diverse di fronte alla stessa situazione, ed è ben difficile scegliere cosa fare, perché quasi sempre l'una vale l'altra. Non ci sono quasi mai indizi o allusioni su quello che potrebbe succedere, quindi si tratta di scegliere alla cieca e di assistere a conclusioni non sempre perfettamente logiche o sequenziali... suona familiare? La trama si articola in un modo che ricorda fin troppo Il Signore degli Anelli, con creature nonmorte e il trio di balordi che ci inseguono ovunque per rubare il Talismano, che col passare del tempo diventa sempre più pesante e opprimente da trasportare... suona familiare? C'è perfino una scena che ricorda l'agguato dei Nazgul all'accampamento di notte (nonché il secondo volume di Oberon coi Fantasmi della Morte).
Un escamotage che ho trovato piuttosto curioso è quello dei checkpoint. Nella maggior parte dei casi in cui il protagonista viene ucciso l'avventura non finisce, ma "dall'alto" gli viene concessa un'altra opportunità, e viene rispedito ad un checkpoint: se muore prima di uscire dalla città ricomincia dall'inizio, se invece ha già lasciato la città ricomincia dal cancello esterno di quest'ultima. Nulla che il lettore non possa fare da solo, però è interessante che ci abbiano pensato gli autori. Come difficoltà direi che il libro è ben strutturato. I combattimenti sono fattibili, se chiudiamo un occhio su quello in cui, quando si viene colpiti, si perde un punto di Abilità (la prima volta ci sono rimasto secco). Ovviamente, però, il fatto che ci siano dei checkpoint suggerisce la presenza di una "strada giusta" piuttosto rigida, e infatti c'è. Inoltre l'avventura non è per nulla breve: nonostante le moltissime alternative a disposizione, i passaggi obbligati sono piuttosto numerosi. Sicuramente è un buon esordio per Smith & Thomson nel mondo dei librogioco. Mancano la forza espressiva di Jackson e la concretezza di Livingstone, per cui la storia si mantiene sempre un po' rarefatta, a metà tra il gioco e il racconto fine a se stesso; il senso di partecipazione non è completo e non c'è sicuramente l'impatto dei luoghi e delle situazioni che si vedranno in Ninja. Comunque è la dimostrazione che qualcuno può scrivere bene Fighting Fantasy oltre ai suoi fondatori, e questo era necessario dopo l'inconcludente Scorpion Swamp.