L’Artiglio di Naar – l’asta del potere sepolta da millenni sotto la città-fortezza di Naaros – è stato dissotterrato! E sta per cadere in mano al potente Sejanoz, Autarca del Bhanar e creatura spietata che, con l’aiuto dell’Artiglio, diverrebbe imbattibile: ciò significherebbe morte e distruzione nel Magnamund meridionale! Solo un coraggioso Grande Maestro Ramas può recuperare l’Artiglio e consegnarlo ai Maghi Anziani affinché lo distruggano! Per Sommerlund e per i Ramas, sfida l’ira di Sejanoz ed entra nella leggenda!
Chi ha letto L’eroe di Mydnight ricorderà di aver incrociato il territorio del Bhanar, patria dell’Autarca Imperiale Sejanoz. Proprio Re Karvas ci informa che i suoi esploratori hanno sorvegliato una spedizione bhanariana nelle Terre Desolate, un tempo regno di Agarash il Dannato; spedizione che purtroppo è andata a buon fine, culminando nel ritrovamento dell’Artiglio di Naar, un altro manufatto infernale che Sejanoz vuole per alimentare i suoi piani di conquista. I Maghi Anziani possono distruggere l’Artiglio, ma per strapparlo alle truppe dell’Autarca serve l’aiuto dei Ramas, per tendere un agguato ai nemici prima che possano consegnare la potente asta al loro capo.
Lo svarione della Montagna Insanguinata è presto rimediato. L’Artiglio di Naar è una bella avventura che mescola tutti i vari stili di Lupo Solitario: la traversata, i compagni, lo stealth, il faccia a faccia con un nemico potente e misterioso. Questa volta Dever è riuscito a rinvigorire una sequenza di eventi non proprio esaltanti grazie ad un’atmosfera molto coinvolgente e ben costruita: l’interessante rimpiattino per il possesso dell’Artiglio, la costante presenza “in sottofondo” di Sejanoz in un crescere di tensione fino al confronto vero e proprio, e il grande pericolo celato nella stragrande maggioranza delle situazioni, rappresentato da una Tabella del Destino infida come non lo era da tempo: alcuni tiri non concedono scappatoie o seconde occasioni, se vanno male è finita, pur avendo l’Arte appropriata. Eppure le Arti sono in grado di fare una grossa differenza in determinati passaggi, specie se potenziate al massimo, cosa evidente soprattutto all’inizio dell’avventura; in seguito càpita che l’utilizzo sia solo un diversivo narrativo che non comporta alcuna differenza pratica, oppure ancora, addirittura, può portare svantaggi, come succede per l’Astrologia (ma qualcuno l’ha scelta davvero?).
Ci sono varie eventualità per cui L’Artiglio di Naar è un’avventura significativa e memorabile, anche se non tutte sono ben accette al giocatore; per esempio, è impossibile evitare di danneggiare in qualche misura la preziosa Arma Ramas, diminuendone il bonus di Combattività (sarà per giustificare le armi trovate a Bor?), e nel finale si è costretti a perdere tutti gli oggetto dello Zaino (e, sempre in riferimento al volume 26, non è specificato se la perdita includa anche la Sacca Drodarin). Oltre a queste situazioni infauste ci sono comunque un sacco di bei momenti: personalmente apprezzo molto la parte in cui bisogna recuperare l’Artiglio dal capitano nemico, la sezione finale dove si apprendono finalmente molte cose su Sejanoz, ma soprattutto la piccola sub-quest a metà del viaggio, di cui si scopre la natura di “deviazione” soltanto dopo averla completata. Essa non solo è molto utile ai fini dell’avventura, ma è anche la parte più curata del libro sotto il profilo dell’atmosfera e della fantasia, vagamente onirico e scritto in modo tale che è impossibile non provare qualche piccolo brivido nell’attraversarla; consiglio l’Affinità Animale per goderne appieno in ogni sfumatura.
Sono decisamente soddisfatto dalla lettura de L’Artiglio di Naar: così come Il sentiero del lupo recuperava gli schemi classici di Lupo Solitario nell’ambientazione fortezza, lo stesso fa questo volume 27 nel setting della traversata, anche se in misura minore. Temo che la traduzione abbia fatto molto per sminuire l’originale, dato che è abbastanza zeppa di errori di battitura e distrazione da far più che sospettare la presenza di sbagli concettuali anche importanti (la terza cifra dell’enigma al 137, soprattutto, mi sfugge), ma alla fine Joe Dever riesce a battere Laura Pelaschiar e a far passare comunque il suo messaggio ai nostri lettori; ed è un bel messaggio.
ERRATA CORRIGE - Nell’introduzione al Perfezionamento delle Arti Superiori si fa riferimento al grado di Grande Sentinella, ma ovviamente in questo volume si raggiunge il grado di Signore del Sole. - In diversi paragrafi si fa riferimento al “messo di Dessian”, ma probabilmente è stato confuso l’aggettivo col nome della città, che è sicuramente Dessi. 2: “signor Ramas” è inappropriato, oltre che vagamente sprezzante. 25: visto il testo, è impensabile che non ci sia perdita di Resistenza. O il testo è stato copiato da un altro paragrafo, o c’è un’omissione. 30: l’Arte Ramas della Guerra non esiste. 49: si può arrivare qui anche con l’Interpretazione, perciò non è detto che possediamo il Fiuto. 97/315: come può essere immune al Laser Ramas ma non al Raggio? Il “Laser” in questione potrebbe essere lo Psicolaser. 130: nel testo il serpente viene chiamato Gray Conda, ma nella Fig. 8 è Conda Grigio. 137: io sulla mappa non vedo sei isole nel calcolare la terza cifra. 171: probabilmente c’è un errore e il paragrafo è stato copiato dal 188, in quanto fa riferimento alla Medicina e non alla Liberazione. 192/254: credo che le perdite di Resistenza siano state invertite tra questi due paragrafi. Non ha senso perdere un punto in più per una ferita meno grave (e ottenuta con un punteggio superiore nel tiro del destino). 225: “sebbene… non mancano”