| Categoria: Librogame E.L. - Singoli Libri Partita a Quattro
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Titolo: 03 - Pereim il Cavaliere | Valutazione: 7.00 Letture:2056 | Bruno Giraudon | Se hai scelto questo libro significa che hai deciso di entrare nel personaggio di ser Pereim, un cavaliere allevato nel rispetto della legge e delle tradizioni dell'Impero che ormai ha raggiunto tutte le tappe del potere: paggio, scudiero, cavaliere. Ma prima di poter salire al trono, Pereim dovra' recarsi nel lontano mondo di Dorgan, verso est, alla ricerca del Primo Scudo, simbolo del sostegno dell'antico potere imperiale. |
Valutazione media:
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(1)
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(10)
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Data pubblicazione 3/5/2007
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Inviata da: EGO il 17/6/2007 |
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Valutazione generale:
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7
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Il terzo volume di Partita a Quattro è senza dubbio il migliore, tanto da raggiungere un certo livello di decenza. Inutile far finta di niente e invocare miracoli: l’autore del libro non è Gildas Sagot, e in questo sta la spiegazione dell’improvviso salto di qualità. Pur dovendosi attenere al solito canovaccio, Bruno Giraudon per lo meno è riuscito a scrivere un’avventura degna di questo nome, senza quel ridicolo afflato poetico che affligge gli altri tre libri, ricca di dialoghi abbastanza consistenti e di svariati modi di finire la partita in modo prematuro. Per una volta non è solo il protagonista ad avere carattere, ma anche le persone che incontra, e finalmente al lettore vengono offerte scelte vere, concrete, e si sente di avere davvero in pugno lo svolgersi degli eventi. Nell’accumularsi del Potere di Pereim, nel suo esplorare i luoghi e trovare oggetti e potenziamenti, si ha finalmente la sensazione di compiere un viaggio che abbia un significato. Le scelte del Libro del Potere sono coerenti con l’allineamento, sempre, e si può sempre ben immaginare le conseguenze che avrà la scelta fatta. E soprattutto, in quest’avventura succedono delle cose: meno descrizioni, sostituite da azione vera, da avvenimenti se non memorabili, per lo meno interessanti e creativi, nei limiti di questo microcosmo. Difatti il libro di Pereim è anche quello con più paragrafi.
Visto poi che Pereim non possiede incantesimi, i suoi combattimenti sono fattibili e hanno senso; al crescere del suo Potere crescono le sue abilità di guerriero, che si rivelano davvero utili. Non si può dire che valga davvero la pena di affrontare una battaglia, ma per lo meno se succede si tratta di uno scontro che verrà deciso dai dadi, e non a priori dalle ridicole caratteristiche del personaggio. Tutto questo purtroppo non significa che il nemico finale sia abbordabile; diciamo però che un Pereim potenziato al massimo ha una chance autentica di vincerlo, e non una remotissima possibilità realizzabile solo con dadi truccati, come avviene per Keldrilh. Pereim il Cavaliere è il libro che più si avvicina a mettere in pratica il potenziale di Partita a Quattro; ad impedirglielo è la struttura di gioco creata da Sagot. Con un po’ di libertà in più avrebbe potuto essere un libro degno di nota; comunque è giocabile, e questo è già qualcosa.
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Inviata da: Gurgaz il 17/3/2008 |
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Valutazione generale:
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7
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Titolo originale: Péreim le Chevalier Autore: Bruno Giraudon Anno: 1988 Illustrazioni: Bruno Pilorget Traduzione italiana: Eleonora Baron (1991)
Ser Pereim è un cavaliere dell’Impero, un uomo di saldi principi impegnato in una difficile ricerca. Al capezzale del padre morente egli ha giurato di riportare alla città dai Mille Volti il Primo Scudo del Grande Impero, una reliquia persa nella notte dei tempi, quando uomini, fate, gnomi, nani e maghi affrontarono le forze del Male. Armato del suo coraggio e della magica spada Assilana, Pereim ha vagato per due anni ed affrontato mille avversità prima di raggiungere i confini del mondo di Dorgan.
La missione di Pereim è quella dai toni più epici ed è narrata da un ispirato Bruno Giraudon, che si concentra più sul personaggio che sulle stranezze di Dorgan. La ricerca dello Scudo implica una sfida diretta al Cuore d’Odio, una mostruosa personificazione del Male che dimora in un luogo segreto. Come è facile immaginare, il nobile guerriero si sentirà presto attratto da una missione ancor più grande, volta a decidere il futuro di questa parte del mondo conosciuto.
Senza dubbio il cavaliere parte con le caratteristiche migliori ed è in grado fin da subito di ingaggiare duelli, libero dal timore della sconfitta senza colpo ferire. Egli possiede l’Iniziativa, la Combattività e la Vitalità più alte, un’Aura mediocre ed una Magia infima, ma tanto questa non gli serve a nulla. Il suo punto debole è il progresso limitato a due poteri aggiuntivi della sua spada, che in fondo è tutto ciò di cui ha bisogno per farsi strada. Con soli 5 punti di Potere Pereim può lanciare ben 4 dadi per determinare il Danno inflitto, mentre con 10 ottiene la speciale abilità di stendere il nemico tirando 5 o 6 dopo aver colpito. Non è così potente e versatile come la magia di Keldrilh e Caithness, però funziona a dovere.
Bruno Pilorget migliora i soggetti e la finitura delle sue tavole, mostrando ciò che da tempo si voleva vedere (il Cuore d’Odio) e qualche evento esclusivo, come la visita a Ertol Aguil e il saggio del Picco del Rovar, che parla come il maestro Yoda di Star Wars. Data la migliore scrittura e la maggior libertà di movimento, dovuta alla consistente forza iniziale del personaggio, Pereim il Cavaliere è il librogame di Partita a Quattro più convincente per il giocatore singolo. Credo però che in una partita a più partecipanti gli altri personaggi diano maggiori soddisfazioni, perché il peso delle Scelte del Libro del Potere diventa consistente e permette di confrontare la propria potenza con quella degli altri personaggi. Con Pereim, invece, non ci sono margini di variabilità, né strategie da adottare.
Ambientazione: 7 Stile di scrittura: 8 Bilanciamento: 6 Interattività: 7 Aspetto grafico: 8
Voto complessivo: 7 Difficoltà: alta
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