Cosa succede nel raffinato mondo dei mercanti d'arte? Chi e'il misterioso falsario che sta facendo impazzire l'ispettore Peters? Cosa dovranno escogitare questa volta i nostri detectives per venire a capo di questa intricata vicenda?
Questo è il miglior libro di Detectives Club. Il motivo sta nel fatto che la logica richiesta dagli enigmi è quasi sempre impeccabile, e quindi il coinvolgimento del lettore come giocatore è più elevato. Inoltre il caso affrontato è abbastanza interessante, ma al contrario del primo libro si tratta di smascherare un colpevole noto ed evidente piuttosto che di sbrigliare un’intricata matassa di misfatti assortiti. Peccato solo per tre enigmi grafici veramente fuori di zucca, tra cui il rebus (vini + e = vieni? Ma per favore…), altrimenti sarebbe inappuntabile.
Titolo originale: The Mystery Squad and the Artful Dodger Autore: Martin Waddell Anno: 1984 Illustrazioni: Terry McKenna Traduzione italiana: Flavio Gregori (1986)
Viene da chiedersi dove sia codesto Antiquario, visto che l’inafferrabile ladro di opere d’arte al centro di questa vicenda è chiamato Falsario. Il nome inglese, Artful Dodger, è assai ingegnoso e significa letteralmente “schivatore con arte”, in riferimento alla sua capacità di eludere ogni sorveglianza e di essere uno specialista nel furto di oggetti artistici, mentre il vero senso del nome è “astuto imbroglione”.
L’ispettore Peters non vuole i ragazzini tra i piedi, ma il Club dei Detectives non è abituato a farsi estromettere quando c’è qualcosa di losco. L’importante è ficcare il naso e per questo il geniale James inventa la “Cassa Pancetta”, l’Unità Mobile di Osservazione del Club dei Detectives. Grazie ad un periscopio, Bodger sorveglia una mostra d’antiquariato e scorge un uomo che sta rubando una tabacchiera. È lui il Falsario? Non sarà facile scoprirlo, poiché alla mostra succede un po’ di tutto.
L’impianto ludico è correttamente eseguito, fatta eccezione per un’illustrazione a doppia pagina dove si pretende che il lettore riconosca Casey, James e Bodger. Due di questi sono macchie indistinguibili, l’altro è addirittura fuori campo e l’interessamento di un cane verso il bordo dell’immagine dovrebbe bastare a trovarlo. Quel che non funziona è la storia, divertente ma piena di forzature esagerate. Si potrebbe pensare che un bambino se la spassi a risolvere un caso pieno di stramberie come questo, però rammento che in tenera età L’Antiquario mi aveva lasciato molto contrariato. Ciascun bambino sopporta la sua dose di ingenuità.
Alla fine il Club dei Detectives riesce a smascherare il Falsario e a farlo arrestare, alla faccia della polizia che brancola nel buio. Un bello smacco per l’ispettore Peters! Trovo il tutto un tantino forzato e per questo non riesco a gradire la storia sebbene sia scritta bene e gli enigmi abbiano una discreta qualità.
Ambientazione: 6 Stile di scrittura: 7 Bilanciamento: 6 Interattività: 5 Aspetto grafico: 5