Il primo libro di Detectives Club è la perfetta introduzione alla serie, visto che ne contiene tutti gli elementi caratteristici: il comportamento dei personaggi, i pessimi disegni, le torte alla crema, gli enigmi dalla logica stramba e quelli assolutamente deliranti (per trovare una porta nascosta è meglio spegnere la luce che battere le nocche sui muri? Mmmmm… signor Waddell, deduco che lei ha letto troppi gialli per ragazzi). La storia è piuttosto intricata, forse la più complessa dei quattro volumi, e moderatamente interessante da leggere in quanto la soluzione si rivela pezzo per pezzo invece di essere comprensibile già a metà storia grazie a qualche dettaglio rivelatore. Purtroppo non tutto fila liscio, proprio a causa delle scelte bizzarre che ci si ritrova davanti e delle ancor più astruse risposte esatte. Inoltre c’è un grosso errore nella disposizione del disegno dell’ultimo indizio, che si riferisce al paragrafo 52 ma è messo sotto il 50, e c’è una traduzione molto incerta al 39. Probabilmente il volume più pazzo dell’intera raccolta.
Titolo originale: The Mystery Squad and the Dead Man’s Message Autore: Martin Waddell Anno: 1984 Illustrazioni: Terry McKenna Traduzione italiana: Francesca Gregoratti (1986)
Il Messaggio del Morto inaugura la serie nel migliore dei modi. Anzitutto sfoggia un simpatico prologo che introduce con naturalezza il Club dei Detective, con tutte le sue prodezze e millanterie, quindi si articola in un caso strampalato dove l’inserimento dei ragazzini non è così arbitrario come in altri episodi.
Il Circolo “La Caverna”, il ricreatorio locale, è stato visitato da dei vandali che hanno sfasciato tutto. Il centro non versava in felici condizioni economiche e questo disastro non fa che peggiorare le cose; in più, sembra che il Circolo sia una copertura per l’attività di un falsario, Arthur Makem, che è stato arrestato ma ha avuto il tempo di lanciare il cosiddetto Messaggio del Morto, ovvero una parola-chiave rivolta ai figli Baby e Yo-Yo, affinché facessero sparire le prove. È una bella indagine scoprire il significato nascosto della parola, sebbene la traduzione italiana annulli la difficoltà di certi enigmi grafici.
La vicenda è ben congegnata, nonostante la palese assurdità dell’insieme. I giovani detective non sembrano fuori luogo mentre aiutano l’ispettore Peters, padre di Casey, a far luce su una vicenda che nasconde tradimenti e doppi giochi. Nonostante l’indagine abbia un paio di punti discutibili, è gestita bene e sa appassionare. La conclusione della vicenda è soddisfacente e non si poteva affatto sospettare in partenza.
Il segreto di questa storia è introdurre due ragazzi criminali, i fratelli Makem, e farli diventare gli antagonisti del gruppo. Al contrario gli adulti mantengono un atteggiamento distaccato e noncurante nei confronti dei ragazzini, salvo poi essere incastrati nel finale dalle fantomatiche deduzioni del quartetto. Simpatico e ben scritto, Il Messaggio del Morto è il capitolo che preferisco in questa serie.
Ambientazione: 6 Stile di scrittura: 7 Bilanciamento: 7 Interattività: 5 Aspetto grafico: 6
Con questo volumetto, Martin Waddell ci presenta "l'incredibile novità" di questa serie: infatti in questo libro non saremo un personaggio che cambierà la storia in base alle sue azioni e ale sue caratteristiche, ma ci limiteremo a osservare in terza persona le vicende di una banda di ragazzini che indagano su misteri insoliti in un mondo pieno di adulti ottusi e (diciamocelo) pessime illustrazioni; cercando di indovinare di volta in volta come proseguirà la vicenda. Stop. Fine dell'interattività. Fine del GAME. Ma mio caro Waddell, se proprio lei è un appassionato di gialli e ha inventato una storia avvincente (per quanto potenzialmente assurda), perché non ce la presemta sotto forma di un buon vecchio Libro-Libro, senza rovinarla riempendola di errori e refusi, come l'indiozio finale, che ci riporta al 50 invece che al 52? Tuttavia, il libro presenta anche alcuni punti di forza, come le gag della Torta in Faccia, o come la buffa canzoncina al 2 (anche se nella versione italiana risulta un po' inutile, quando ci servirà a ricavarne indizi). Insomma, a conti fatti IL MESSAGGIO DEL MORTO è un primo volume adatto a coloro che hanno un debole per i gialli e preferiscono il LIBRO al GAME. Se non è il vostro caso, vi consiglio di dedicarvi ad altre serie.
Ambientazione: 8 stile di scrittura: 6 Bilanciamento: - Interattività: -