I pesanti galeoni del Re di Spagna solcano le acque del Mar dei Caraibi, carichi d'oro e d'argento. Qui, agili imbarcazioni con a bordo equipaggi temerari tendono i loro agguati per mettere le mani su questi favolosi tesori. I Fratelli della Costa, le tribù di indigeni mangiatori di carne umana, gli intrepidi bucanieri... ecco i personaggi che ti accompagnano in questa avventura sullo sfondo delle rivalità coloniali, una partita decisiva per le sorti dell'Europa moderna.
Titolo originale: Time Machine - Sail with Pirates
Autore: Jim Gasperini
Illustratore John Pierard e Alex Nino
Macchina del tempo in azione! Un bel numero della serie Time Machine!
Questa volta il nostro compito consiste nel trovare il relitto del piu' prezioso galeone mai affondato nel mar dei caraibi e riuscire a recuperare parte del tesoro che trasportava.
Nel Luglio del 1641,il galeone spagnolo che trasportava il piu' importante carico d' argento nel mar dei caraibi lascio' il porto di Vera Cruz, nel Messico. Si trattava della "Nostra Signora dell' Immacolata Concezione, nota tra i marinai spagnoli semplicemente come Concepcion. Tale imbarcazione aveva con se ben 140 tonnellate d' argenti. Un immenso tesoro che avrebbbe posto fine a molti problemi del re di Spagna.
La nave attracco a l' Avana , sull' isola di Cuba, nell' Agosto del 1641, per ripartire un mese dopo insieme ad altri velieri che facevano rotta verso Siviglia, in Spagna. Non giunse mai a destinazione in quanto al largo della costa della Florida fu investita da un uragano che la mando' quasi a picco e, costretta a far rotta veso il Sud in cerca di un riparo.... Ma purtroppo urto' contro alcuni scogli.
L' equipaggio riusci' a mettersi in salvo e una parte di essi cerco' in lungo e largo il tesoro, non riuscendovi. Il re di Spagna ando' su tutte le furie ma quel tesoro era ormai perduto.
Quarant' anni dopo, un capitano della colonia inglese di Massachussetts Bay, di nome William Phips, trovo il relitto della Concepcion e riporto' con se' a Londra gran parte del tesoro, ma non riusci' a recuperarlo tutto. E in molti dalla scoperta di Phips hanno continuato a domandarsi se l' oceano non nascondesse ancora una fortuna....
La nostra destinazione sarà pertanto Bahamas nel 1684. Luogo in cui sosto' Phips prima di trovare il galeone...
Un librogame di pregevole fattura,ben strutturato, agevole e molto divertente. Non manca certo l' avventura, la quale è presente in dosi massicce! Consigliato a tutti. Farà passare una piacevole mezz'ora. Realizzata molto bene anche la parte grafica con una buona distribuzione dei neri,in campiture nette, per le ombre.
Interattività (cioè quanto il LG sfrutta le potenzialità a sua disposizione): 8 Stile di scrittura (quanto l'autore sa coinvolgere per qualità letteraria): 9 Ambientazione (quanto l'autore sa coinvolgere per la ricchezza dei luoghi e dei fatti): 10 Bilanciamento (equilibrio tra le regole e l'effettiva difficoltà): 8 Grafica: 8
Titolo originale: Sail with Pirates Autore: Jim Gasperini Anno: 1984 Illustrazioni: John Pierard e Alex Nino Copertina: Dave Stevens Traduzione italiana: Cristina Zar (1987)
La serie torna immediatamente in carreggiata con un terzo volume di sicuro impatto, visto che i pirati dei Caraibi occupano un posto d’onore nell’immaginario collettivo, pur essendo figure realmente esistite. Sulle Navi Pirata non si limita a dipingere paesaggi da sogno e personaggi iconografici, degni di un romanzo d’avventura, ma lo fa con il giusto rigore storico e con evidente propensione all’insegnamento.
La macchina del tempo ci porta indietro di oltre trecento anni, precisamente nel 1641, quando il galeone spagnolo Concepciòn salpò da Vera Cruz in Messico con a bordo una fortuna in lingotti d’argento. La nave non raggiunse mai l’Europa, ma scomparve dopo essere stata investita da un uragano a largo della Florida. Furono in molti a cercare il relitto, ma solo un capitano inglese, William Phips, riuscì a scovare la nave affondata ed a recuperare parte del tesoro. La caccia all’argento della Concepciòn e l’avventura del terzo Time Machine iniziano alle Bahamas nel 1684, quando Phips reclutò l’equipaggio per esplorare le barriere coralline a nord dell’isola di Hispaniola.
Il librogame è romanzato e scritto proprio bene. Non c’è gran copia di personaggi ed eventi storici, ad ogni modo Jim Gasperini rende alla perfezione l’atmosfera del tempo e riesce a trasmettere un piccolo patrimonio di conoscenze. Si apprende il diverso significato dei termini pirata, bucaniere e corsaro, si fa un po’ d’esperienza a bordo delle navi (inclusi malnutrizione e scorbuto), si riceve un’infarinatura sulla geografia delle Antille e altro ancora. Tutti questi concetti sono trasmessi con la giusta cadenza e non appesantiscono una narrazione piacevole ed ispirata.
Il fatto di balzare avanti ed indietro nel tempo non facilita lo sviluppo di una storia vera e propria, ma l’utilizzo di personaggi ricorrenti, nei loro specifici contesti, permette all’autore di abbozzare piccole vicende che si risolvono in 4-5 pagine, ma che consentono di aggiungere utili tasselli al quadro dell’epoca. Stavolta lo studio della Banca Dati è determinante per la rapida riuscita della missione; ignorare o travisare le informazioni ivi contenute porta il lettore su false piste, che ritardano la conclusione. Non si può dire che leggere i percorsi paralleli sia noioso, perché spesso riservano gustose sorprese, ad esempio la possibilità di unirsi alla ciurma del famoso Henry Morgan.
Nulla da eccepire in fatto di coinvolgimento e sfruttamento delle potenzialità della serie. Le tavole di Pierard e Nino sono ben fatte e molto numerose, perciò raffigurano integralmente i momenti salienti del librogame. Sulle Navi Pirata non delude le attese del lettore e dimostra come un’avventura in uno scenario suggestivo possa servire per impartire lezioni di storia. È un titolo da consigliare per il buon equilibrio tra scrittura, giocabilità e bella ambientazione.
Ambientazione: 8 Stile di scrittura: 8 Bilanciamento: 7 Interattività: 7 Aspetto grafico: 8
Chi non è mai stato affascinato dalle storie dei Caraibi, tra pirati, isole lussureggianti e galeoni carichi di immensi tesori? Jim Gasperini ci offre l’occasione di vedere tutto questo in un’avventura degna di un film: bisogna ritrovare il relitto della Nostra Signora dell’Immacolata Concezione (Concepcion, per chi la conosce), affondata nel 1641 a nord dell’isola di Hispaniola. Storicamente fu il capitano William Phipps, nel 1684, a mettere le mani sull’immenso tesoro, 140 tonnellate di prezioso argento! Ma come fece a trovarlo? E’ proprio questo che dobbiamo scoprire, magari assumendo un ruolo chiave nel ritrovamento...
Non c’è che dire, questo libretto contiene tutti gli elementi che fanno un buon episodio di Time Machine. Il tema è molto affascinante, presentato con un’introduzione esaustiva e trattato con maestria; la Banca Dati contiene preziose informazioni e viene sfruttata a dovere, e la ricerca del tesoro segue una traccia ben definita ma al tempo stesso lascia nel vago alcuni elementi, in modo che il lettore possa arrivare alla verità anche attraverso qualche sorpresa. Gli indizi sono assolutamente chiari, ma chi non vuole consultarli può girovagare attraverso il tempo e i Caraibi vivendo qualche piccola avventura fuori bersaglio, ma sempre divertente, come tutte quelle coi pirati. Anche se alcune scelte si rivelano palesemente sbagliate, l’autore non punisce mai dichiarando apertamente che si tratta di un errore, ma ne approfitta invece per aggiungere sapore al viaggio con scene anche memorabili. Lo stile è sempre vivace, con sequenze all’insegna del dinamismo e ottimi dialoghi, che caratterizzano perfettamente ogni personaggio.
E’ un vero piacere leggere Sulle navi pirata, e c’è anche la possibilità di imparare un paio di cose. L’attenzione e l’intelligenza del lettore vengono stimolate in modo molto positivo, e il divertimento della lettura è una ricompensa anche per i distratti, in modo da non penalizzare chi cerca solo un po’ di svago. Rigoroso, brillante, estremamente scenografico e impreziosito da un notevole finale, il terzo volume di Time Machine è un ottimo librogame.