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Indice principale : Librogame E.L. - Singoli Libri : Time Machine : 

Categoria: Librogame E.L. - Singoli Libri Time Machine
Titolo: 05 - Missione a Varsavia  Piu' letteValutazione: 8.67  Letture:2305
Descrizione   Susan Nanus e Marc Kornblatt
Descrizione   A Varsavia, nella Polonia occupata dai nazisti, qualcuno raccoglie documenti, fotografie, diari, tutto ciò che può testimoniare la spaventosa tragedia del ghetto, il quartiere-prigione dove gli ebrei polacchi sono rinchiusi prima di essere mandati ai campi di sterminio. Tocca a te ritrovare quei documenti, e mostrare al mondo le prove di uno dei drammi più agghiaccianti della storia umana.
Valutazione media: (1) (10)
Data pubblicazione 12/11/2007
Inviata da: lonewolf79 il 16/5/2007
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 9 9
Descrizione
     Titolo Italiano: Missione a Varsavia


Titolo originale: Time Machine - Mission to World War II


Autore: Nanus-Kornblatt


Illustratore John Pierard

Accostarsi a un numero della serie Time Machine dal mio punto di vista puo' portare a due impressioni contrastanti.
La prima è che sia una serie troppo semplice e rivolta a un pubblico di ragazzini.
La seconda è che la serie abbia un notevole scopo educativo.
E, visto che è il primo numero che leggo di questa serie, mi ha dato proprio la seconda impressione.

In questo numero la nostra missione consiste nell'andare indietro nel tempo in Polonia , nei panni di un ragazzino, durante la seconda guerra mondiale.
Dovremo incontrare Emanuel Ringelblum - famoso storico del ghetto di Varsavia - e riportare con noi i documenti che ha nascosto ai nazisti.
Dal 1939 al 1945 i paesi europei e l' America combattono disperatamente per la libertà contro il minaccioso potere della Germania nazista.
Ma non fu solo una lotta tra eserciti. Sotto la dittatura di Adolf Hitler i nazisti condussero anche una guerra segreta contro la popolazione civile:uomini, donne e bambini.
Alcuni di essi erano zingari,omosessuali,cristiani,prigionieri di guerra,e gente che non era d'accordo con le idee di Hitler.
Ma per la maggioranza si trattava di ebrei.In soli sei anni i nazisti uccisero sei milioni di ebrei senza che il mondo se ne accorgesse.

Lo fecero raccontando enormi bugie, lavorando in completa segretezza, e distruggendo tutte le prove che potevano.
Molti ebrei cercarono di lottare, ma avevano poche armi e l'esercito tedesco era troppo forte.
Emanuel Ringelblum, un giovane storico coraggioso che viveva a Varsavia, la capitale della Polonia, pensò ad un'altra maniera di combattere.
Decise di scrivere tutto.
Sapeva che i nazisti volevano controllare la storia, non lasciando tracce di ciò che stavano facendo. Sapeva anche che sarebbe stato duramente punito se i nazisti avessero scoperto che lui e i suoi amici, stavano prendendo appunti su tutto ciò che accadeva agli ebrei in Polonia.
Ringelblum viveva nel ghetto di Varsavia,un sobborgo sporco ed affollato dove tutti gli ebrei erano costretti ad abitare.

Nel 1943, quando gli ebrei del ghetto si ribellarono contro l'esercito nazista, Ringelblum nascose tutti i suoi appunti in tre grossi bidoni del latte vicino al suo nascondiglio sotterraneo. Nel 1944 fu ucciso perche non volle rivelare dove si trovavano.Dopo la guerra furono trovati due bidoni, ma il terzo e più importante non fu mai ritrovato. Esso conteneva le prove più evidenti di ciò che
era la vita a quel tempo.
Pertanto la nostra missione consiste nel tornare a Varsavia, nel ghetto, trovare Ringelblum e scoprire dove nascose il terzo bidone del latte.
Tra spie,informatori dappertutto e nazisti che arrestano chiunque sembra sospetto......

Tecnicamente il volume è molto semplice in quanto seppur il giocatore sbaglia qualche mossa il massimo che succede è tornare a qualche paragrafo indietro e cambiare scelta.
Questo da una parte permette di leggere tutte le possibili mosse e i salti temporali che vengono fatti.
Per darci una mano il testo ci dà una pagina di suggerimenti a cui potremo attingere ogni volta che vediamo un particolare simbolo.
Certo è un volume semplice ma credo che sia ottimo per chi voglia avvicinarsi a un librogame.
Ma sopratutto ha una notevole valenza storica, in quanto sia nel gioco che con la descrizione dell' ambientazione (all' inizio del libro) il lettore viene a conoscenza di fatti storici realmente accaduti.
E pertanto non bisogna sottovalutare la valenza educativa che puo' avere un libro come questo per un giovane lettore.
Ottima la grafica interna che rende alla perfezione l' angoscia e il terrore del periodo.
Forse potrebbe accendere qualche luce in molta ignoranza dilagante....
Lo stesso autore dedica questo libro ai milioni di ebrei sterminati: " per i sei milioni. Mai piu'"



Interattività (cioè quanto il LG sfrutta le potenzialità a sua disposizione): 8
Stile di scrittura (quanto l'autore sa coinvolgere per qualità letteraria): 9
Ambientazione (quanto l'autore sa coinvolgere per la ricchezza dei luoghi e dei fatti): 10
Bilanciamento (equilibrio tra le regole e l'effettiva difficoltà): 9
Grafica: 9

Voto complessivo: 9
Difficoltà : molto bassa


Inviata da: Gurgaz il 19/11/2007
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 8 8
Descrizione
     Titolo originale: Mission to World War II
Autore: Susan Nanus e Marc Kornblatt
Anno: 1986
Illustrazioni: John Pierard
Copertina: Darrel Anderson
Traduzione italiana: Nicoletta Figelli (1989)

Non è facile spiegare ad un bambino la portata ed il tragico significato dell’Olocausto, sicuramente la più impressionante vicenda di odio e persecuzione razziale che ha segnato la storia umana. Lo sterminio di sei milioni di ebrei non è certo un fatto senza precedenti, poiché il genocidio è crimine che è stato praticato molto spesso in passato e continua, purtroppo, ad affliggere l’epoca contemporanea anche dopo il processo di Norimberga.

Siccome il pregiudizio serpeggia tuttora in seno ai popoli europei ed americani, bene hanno fatto Susan Nanus e Marc Kornblatt a scrivere questo librogame, un sistema non convenzionale per insegnare a dire “mai più”. Le atrocità del Nazismo sono divenute tristemente famose perché perpetrate nel cuore dell’Europa, dove secoli di guerre, odio e massacri avrebbero potuto bastare a scongiurare simili eventi. Al contrario degli altri stermini di massa, quello degli ebrei è stato documentato nei particolari, da un lato perché la sconfitta della Germania ha permesso di scoprire la verità prima che fosse celata, dall’altro perché ci sono state persone coraggiose che hanno raccolto prove e testimonianze. È proprio per incontrare uno di questi uomini che il librogame ci riporta nel 1940, a Varsavia.

Nel 1939 la Germania invase la Polonia e dette inizio alla Seconda Guerra Mondiale. All’occupazione seguì una riorganizzazione della società secondo criteri razziali, per cui le etnie considerate inferiori furono rinchiuse in ghetti, come avvenne per gli ebrei di Varsavia. Nella malinconica capitale polacca il lettore è alla ricerca del prof. Emanuel Ringelblum, il quale nascose preziosi documenti in tre bidoni del latte. Due furono ritrovati alla fine della guerra, mentre il terzo andò perduto. Lo scopo di Missione a Varsavia è avvicinare Ringelblum e guadagnarsi la sua fiducia, onde scoprire dove ha nascosto il terzo bidone.

Si tratta di un’impresa pericolosa, perché a Varsavia non ci si può muovere a piacimento. I Nazisti sono ovunque e bisogna stare attenti a non farsi catturare. Per fortuna ci sono amici che ci possono dare una mano: il ragazzo di strada Yankel, l’infermiera Marya e il leader della rivolta del ghetto, Mordecai Anielewicz. Lo snodo cruciale della vicenda è il rinvenimento di un rimedio contro il tifo, che permette di salvare il figlio di Ringelblum e di farsi amico il professore. La ricerca della medicina è anche un pretesto per balzare da un luogo all’altro dell’Europa e ricevere una panoramica più ampia dello scenario bellico.

La storia è ben articolata e gli autori sanno bene come rendere le sensazioni di urgenza e paura. La sensibilità con cui affrontano questi temi delicati è lodevole, poiché il rischio di cadere nel pietismo o nella condanna indiscriminata è sempre in agguato. Invece Nanus e Kornblatt presentano una serie di scene toccanti, viste dalla prospettiva di un ragazzino (il potenziale lettore) che si trova in un’epoca buia e la confronta con la propria. Un buon contributo all’immaginazione è dato dai disegni acquerellati di John Pierard, che adotta questa tecnica efficace nel trasmettere sensazioni di tristezza. Il risultato è un’esemplare opera di divulgazione, favorita dalla componente avventurosa che sa fare presa sul pubblico giovane.

Missione a Varsavia concentra i suoi pochi difetti nella struttura, che non consente di effettuare scelte consapevoli a fine paragrafo. La ricerca del farmaco contro il tifo non ha nessun legame con quanto riportato nella Banca Dati, perciò in questa sezione si finisce per muoversi a caso, grazie anche ad una tabella dei Suggerimenti alquanto incomprensibile. Non è un problema, visto che molte scene meritevoli avvengono fuori dal percorso più breve, però non si può scordare che questo è un librogame, non un mini-saggio sulla Seconda Guerra Mondiale. Ciò non significa che non vada annoverato tra i titoli migliori della serie Time Machine.

Ambientazione: 8
Stile di scrittura: 10
Bilanciamento: 7
Interattività: 6
Aspetto grafico: 8

Voto complessivo: 8
Difficoltà: media

Inviata da: EGO il 30/5/2008
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 9 9
Descrizione
     E’ difficile trovare un’opera per ragazzi ben fatta sull’argomento dell’Olocausto: più spesso che no gli autori tendono a cadere nella trappola della “sudditanza psicologica” nei confronti delle vittime e a perdere l’obiettività, finendo col banalizzare il discorso. Tra i punti di forza di questo Missione a Varsavia c’è quindi quello di riuscire molto bene ad evitare facili tentazioni, e ci riesce focalizzando l’attenzione su un luogo e degli eventi simbolici, in modo da non poter sviare in vacue generalizzazioni.

Missione a Varsavia è ambientato nel ghetto della città polacca, tra il 1940 e il 1943. In questo arco di tempo svolse la sua opera Emanuel Ringelblum, un giovane professore ebreo che dedicò quegli anni, i suoi ultimi, a scrivere e raccogliere testimonianze su quanto stava accadendo al suo popolo per mano dei nazisti. Gli appunti di Ringelblum vennero poi nascosti in tre bidoni del latte, di cui il terzo non fu però mai ritrovato; la nostra missione consiste dunque nell’entrare in contatto con Ringelblum e la sua organizzazione, l’Oneg Shabbàt, per seguire la loro vicenda e scoprire il nascondiglio dei bidoni.

Direi che lo sforzo di Nanus e Kornblatt è riuscito magnificamente. La potenza dell’affresco storico riprodotto dal libro è straordinaria, grazie ad un’attenta scelta degli eventi da raccontare e all’intervento di alcuni personaggi realmente esistiti, splendidamente caratterizzati attraverso i loro dialoghi. I confini del ghetto delimitano il racconto donandogli continuità e coerenza, e creando anche un interessante parallelismo: così come gli altri Paesi, ognuno preoccupato per la propria sorte, ignoravano quanto accadeva a Varsavia e agli ebrei d’Europa, così il lettore che segue sempre la diritta via senza mai sbagliare strada non verrà mai a sapere quali vicende avevano luogo fuori della Polonia e come se la passavano i nemici dell’Asse. Forse è anche per questo che a metà dell’avventura si verifica un fatto che costringe a fare qualche “salto” un po’ a caso: per lo meno si fa intuire che esistono altre cose da vedere, e ciò potrebbe stimolare ulteriori letture per avere il quadro completo della situazione, estremamente valido e lucido.

La gestione della parte game non è dunque perfetta, per il motivo appena visto ma anche per una generale propensione all’uso di una logica talvolta un po’ ambigua nelle scelte, che fanno poco ricorso ad una Banca Dati più ricca di quanto servirebbe a fini strettamente ludici. In fondo però importa poco, perché ogni pagina di Missione a Varsavia ha ragione di essere letta e la continuità viene comunque sempre mantenuta, perciò non ci si smarrisce e anzi si ha l’occasione di arricchire l’esperienza. Forse si poteva fare un po’ meglio, ma non ci sono errori veri e propri.

Questo volume di Time Machine è eccezionale per stile, solidità e valore dei contenuti. Come si conviene ad un episodio di questa serie è in grado di fornire bocconi di cultura che invitano ad un approfondimento più completo, e allo stesso tempo sa far sentire perfettamente partecipi del flusso della Storia. Il tema affrontato viene maneggiato con sapienza e abilità, pur essendo uno dei più delicati, e la conclusione della missione è splendida, toccante ma per nulla stucchevole. Inoltre troviamo anche delle illustrazioni veramente pregevoli, realizzate ad acquerello e sicuramente penalizzate dal bianco e nero, però ugualmente di grande effetto. Sinceri complimenti a Susan Nanus e Marc Kornblatt per questo fantastico tuffo nel passato, uno dei migliori offerti dalla collana.

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