Devi assolutamente trovare una notizia bomba, altrimenti il giornale della tua scuola non riuscirà a vincere il premio nazionale "Giornalino scolastico dell'anno". L'unica tua speranza è che risulti vera una strana storia che parla dell'apparizione di fantasmi lungo una linea ferroviaria ormai in disuso. Armato di buona volontà e di macchina fotografica, parti per questa strana escursione...
Titolo originale: Compact Adventure Game Books - Ghost Ride!
Autore: Stephen Thraves
Illustratore Peter Dennis
Bisogna ammettere che Stephen Thraves non finisce mai di stupirmi. Dopo aver letto Rupert il Selvaggio pensavo che fare peggio fosse difficile, ma lui c' è riuscito! Dopo aver preso in mano per la prima volta un numero di Compact credo fermamente nella sua incapacità di scrivere un librogame che sappia coinvolgere. E il treno dei fantasmi è proprio il suo caso.
Nei panni di un ragazzo dovremo cercare una notizia "bomba" da poter pubblicare sul giornalino scolastico e, cosi facendo, ambire al "prestigioso" premio "Giornalino Scolastico dell'Anno" E la notizia bomba ci capita a fagiolo... Un gruppo di fanatici dei trasporti su rotaie ( è scritto cosi..) ha riparato la linea ferroviaria della Valle Scura percorsa da un treno a vapore. Ogni fine settimana organizzano una corsa turistica su quella linea, la quale è infestata dai fantasmi.... Infatti la sera del 15 Giugno di quarant'anni fa un controllore di nome Walter Potts sosteneva che i fantasmi apparivano sempre nello stesso posto e alla stessa ora, alcuni a breve distanza dalla linea ferroviaria, alcuni lungo la linea stessa e alcuni proprio ai finestrini del treno! E mancano solo un paio di giorni al 15 Giugno. In tale giorno, con macchina fotografica,rullini in tasca prendiamo la bicicletta e ci avviamo verso il nostro bel viaggio! Peccato che il brutto tempo e un piccolo incidente comportino due intoppi non da poco. Il primo è che causa maltempo saremo gli unici passeggeri a goderci il viaggio, deliziandoci della compagnia del burbero e scorbutico controllore Ted. Il secondo è che nel tragitto abbiamo perso i rullini e pertanto abbiamo solo 6 fotografie per immortalare i nostri fantasmini..... E cosi' inizia il viaggio alla ricerca dello scoop.
Il gioco in se' si presenta noioso e ripetitivo. In quanto per tutto il viaggio dovremo solo scegliere se stare in cabina di prima, seconda classe o Belvedere e fare alcuni giretti nelle stazioni di fermata. E in base alla scelta fatta sperare di fotografare un fantasma durante il tragitto . A volte ci riusciremo, mentre spesso fotograferemo cose che non c' entrano niente.
Come se non bastasse a volte certe scelte portano a dei piccoli e comici incidenti. Ad esempio scivolare su un gradino e inavvertitamente scattare una delle preziose foto a vuoto. E questo, nei vari intoppi, puo' succedere in modi maldestri con la mano, col braccio, con una parere , con la testa, ecc. Mancava solo il salto doppio con avvitamento.....
Non vi è un vero finale ma semplicemente a fine viaggio il paragrafo ci dice di ritentare il libro finchè non avremo scattato foto a 6 fantasmi. In modo da vincere il prestigioso premio....
Il libro si presenta nei risvolti delle copertine con una mappa , un ritaglio di giornale e un foglio con gli orari delle apparizioni dei fantasmi. (questi due a colori) Rappresentano gli oggetti che potremo trovare e usare durante il gioco. Mentre alla fine del libro i risvolti ci danno ben 30 schede punteggio dove potremo segnare gli scatti fatti, i fantasmi individuati e gli oggetti trovati. Questo presuppone che il libro possa essere rigiocato tante volte ma una è pure troppo.....
Un' ultima nota per l' illustratore che è riuscito a rendere con grande autorevolezza i sorrisi dei fantasmi che ci aspettano per farsi scattare una foto. Realistico, no? Solo per i collezionisti o se non avete niente di meglio da leggere durante una pausa.
Interattività (cioè quanto il LG sfrutta le potenzialità a sua disposizione): 1 Stile di scrittura (quanto l'autore sa coinvolgere per qualità letteraria): 2 Ambientazione (quanto l'autore sa coinvolgere per la ricchezza dei luoghi e dei fatti): 2 Bilanciamento (equilibrio tra le regole e l'effettiva difficoltà): 2 Grafica: 4
Se già Il Vulcano Maledetto prendeva tutto quel che poteva da Rupert il Selvaggio, Il Treno dei Fantasmi è la fiera del riciclaggio. Detto così sembra una rima hip hop, ma vuol semplicemente dire che per l’ultimo Compact italiano Stephen Thraves ha rimescolato elementi già visti non in uno, ma addirittura due libri della stessa serie! Vediamo un po’. E’ stata indetta la gara per il giornalino scolastico dell’anno (sic), e noi, essendo tra i migliori collaboratori di quello del nostro istituto, dobbiamo trovare una notizia bomba per realizzare un super scoop. L’unica cosa abbastanza appetibile sembra essere una attrazione di nuova apertura, il “Treno dei Fantasmi”, un viaggio andata-ritorno su una vecchia locomotiva a vapore lungo un percorso che, stando a quanto diceva il ferroviere Walter Potts quarant’anni prima, la sera di ogni 15 giugno è luogo di apparizioni di fantasmi. Ovviamente, complice la pioggia battente che allaga proprio la strada che porta alla stazione, nessun’altra anima al mondo si prende la briga di intraprendere il viaggio, e così ci ritroviamo unici passeggeri del treno. Senza contare che poi abbiamo perso tutti i rullini e quindi, per fotografare gli eventuali fantasmi, ci rimane solo una Polaroid con sei scatti… già sentito?
Da vero inglese qual è, evidentemente Thraves non può fare a meno di scrivere storie di fantasmi: in tutta la sua carriera sembra aver scritto almeno cinque librogame di questo genere, ma la cosa più impressionante è che Compact 7 è addirittura la terza ferrovia infestata partorita dall’autore! Chissà cos’ha visto da piccolo. Non è tanto la storia, comunque, a infastidirmi, quanto la riproposizione letterale del tema del Mostro di Loch Ness; anche il modo in cui, sbagliando percorso, si sprecano gli scatti è analogo, e altrettanto stupido. Ma, fortunatamente, i difetti del libro si fermano qui. Il Treno dei Fantasmi è l’unico Compact che proponga più di una strada per arrivare al successo: infatti, come indica la mappa, ci sono ben dieci fantasmi lungo la ferrovia, ed è possibile fotografarli tutti (anche se, ovviamente, non più di 6 ad ogni percorso). Questo è già interessante, dato che permette qualche variazione di itinerario anche dopo che si è riusciti a trovare una delle strade giuste. Ma la cosa più importante è che le scelte non vanno fatte alla cieca. Se si riesce a trovare la mappa, il vecchio giornale e gli appunti di Walter Potts, sarà possibile utilizzarli non solo a comando dell’autore, in modo passivo, ma anche attivamente, da soli, per stabilire la prossima mossa. Le tappe del treno, infatti, seguono una tabella di marcia rigorosa, che può essere seguita sul quaderno che indica gli orari delle apparizioni; insieme al giornale, che indica ben quattro luoghi di avvistamento, il lettore ha tutti gli strumenti che gli servono per sapere in quale carrozza recarsi, e in quale punto del tragitto. Niente salti nel buio, dunque; ma, anche se si commette un errore, non tutto è perduto, per il discorso dei dieci fantasmi che abbiamo già visto. Il Treno dei Fantasmi è quindi agli antipodi del Mostro di Loch Ness, non solo come data di pubblicazione ma anche come struttura di gioco, in quanto elimina l’elemento più odiato di Compact: la totale casualità delle scelte da compiere di fronte a un bivio. C’è voluto un po’, ma almeno ci si è arrivati; rimane solo da chiedersi fino a che punto Thraves stesso se ne sia reso conto…
Anche il racconto è un po’ più allegro e scanzonato del solito, grazie alle scenette con Ted, l’inserviente del treno. Peccato che la traduzione sia molto scarsa, solo leggermente migliore che nel Vulcano Maledetto. Come nome per un’attrazione, "Il Treno dei Fantasmi" non ha certo lo stesso impatto di "Ghost Ride!"; oltre a questo, ci sono alcune cose francamente ridicole (“railway enthusiasts” diventa un inguardabile “fanatici dei trasporti su rotaie”, che sembra quasi il nome di un gruppo terroristico) o lievi ammorbidimenti del testo (la “tragedia” raccontataci durante il viaggio non ha granché di tragico, non è mica morto nessuno!). Il massimo però è senza dubbio l’espressione “immortalare un fantasma”, che mi ha fatto veramente ridere. A proposito dei fantasmi: curioso il fatto che alcuni di essi siano semplicemente i lenzuoli luminosi già visti sull’Isola degli spiriti, mentre altri sono del tutto realistici. Sempre bravo, comunque, Peter Dennis a ritrarre questi piccoli quadretti.
Con il suo ultimo volumetto Compact riesce quindi a trovare un buon equilibrio di gioco. Purtroppo questo non ha grandi conseguenze, visto che il libro è uscito davvero troppo tardi e, in ogni caso, non ha una di quelle premesse in grado di acchiappare il lettore; una così riuscita impostazione avrebbe meritato ben altra trama. E’ comunque un libro grazioso che si lascia scorrere tre o quattro volte da quei pochi interessati che riusciranno a trovarne una copia.
Titolo originale: Ghost Ride! Autore: Stephen Thraves Anno: 1994 Illustrazioni: Peter Dennis Copertina: Peter Dennis Traduzione italiana: Mariangela Bruna (1996)
Premio nazionale “Giornalino scolastico dell’anno”? Forse dal quarto volume qualcuno aveva iniziato ad apprezzare le semplici ma simpatiche storie di Compact, ma davanti a simili premesse il sospetto è d’obbligo. Infatti Il Treno dei Fantasmi segna un notevole passo indietro, riportando la serie ai livelli di banalità da cui era partita e decretandone, giustamente, la fine. E pensare che manca un ultimo numero, Murder in the Dark, che è un librogame investigativo di ottima fattura ed assai più interattivo, coinvolgente e ben strutturato degli altri Stephen Thraves’ Compact Adventure Gamebooks!
Tra tutte le trame della serie, questa è la più puerile e pretestuosa: in qualità di reporter per un giornalino scolastico, il lettore deve realizzare un servizio fotografico a corredo di una notizia sensazionale. Il guaio è che bisogna fotografare dei fantasmi! Una linea ferroviaria a vapore è stata recentemente rimessa in funzione, nella speranza di sfruttare una leggenda del 1953, nata in seguito agli avvistamenti del controllore Walter Potts. Pare che il 15 giugno nel tragitto dalla stazione di Bleakwood a quella di Mistfield, passando per Littleoak, sia possibile avvistare più volte degli spettri. Una bella storia su cui scrivere un articolo, ma senza foto è difficile che qualcuno ci creda. Il giornalista in erba si reca perciò a Bleakwood, unico passeggero del treno infestato, e sale a bordo munito di macchina fotografica per “immortalare i fantasmi”.
Come ne Il Mostro di Loch Ness si ha a disposizione solo sei pose e non si devono sprecare fotografando animali e spaventapasseri. Stavolta non c’è bisogno di due rivali a tender trappole; il protagonista ce la fa benissimo da solo, perché tiene il dito sempre sul pulsante e lo preme inavvertitamente ad ogni sobbalzo o caduta. Per evitare simili inconvenienti occorrono un po’ di fortuna e gli immancabili tre Accessori, il cui contenuto rasenta il ridicolo. I fantasmi sono così disciplinati da apparire sempre negli stessi posti, alle stesse ore, con cadenze fisse tra andata e ritorno del treno. A quanto pare non vedevano l’ora che la linea fosse trasformata in attrazione turistica!
Scattare 4-5 foto corrette è piuttosto facile; è un po’ più complicato azzeccarle tutte e sei, perché il testo tende a confondere. Gli oggetti hanno delle indicazioni che a volte si sovrappongono e non sempre si riescono a sfruttare. Ci sono perfino degli errori, che lasciano pensare ad una realizzazione approssimativa del librogame. Ad esempio, in un punto si dovrebbero avvistare due fantasmi, ma alla fine è uno solo. Inoltre, l’Accessorio chiamato Orario parrebbe utile a guidare la scelta della carrozza in un determinato momento del viaggio, eppure non è così, dato che le informazioni sull’ora sono fumose. Molto meglio rimettersi al caso, come aveva in mente l’autore.
Recuperate le fotografie de Il Mostro di Loch Ness, i fantasmi-Formaggino de L’Isola degli Spiriti ed un’impostazione infantile a dir poco terrificante, Stephen Thraves ha dimostrato di essere proprio a corto di idee. Nessuno nel 1996 poteva ritener ben spese le 12.000 lire sborsate per questo libercolo, che dopo due letture poteva tranquillamente finire in soffitta con i quaderni di prima elementare. La pubblicazione de Il Treno dei Fantasmi al posto di Murder in the Dark indica a che punto la E.Elle avesse perso la bussola, dopo anni di accurata selezione dei titoli migliori.
Ambientazione: 5 Stile di scrittura: 6 Bilanciamento: 6 Interattività: 4 Aspetto grafico: 5