| Categoria: Librogame E.L. - Singoli Libri Compact
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Titolo: 03 - Il Vulcano Maledetto | Valutazione: 5.00 Letture:1759 | Stephen Thraves | Il signore di Taenir, un vecchio amico di tuo padre, ha chiesto il tuo aiuto: il suo unico figlio ed erede è stato rapito, e i rapitori vogliono in cambio sei pietre preziose grandi almeno quanto il pugno di un uomo. Dove trovarle? L’unico posto è il Vulcano Maledetto, un vulcano ormai spento nel cui interno si apre un intrico di gallerie, dove si dice che dei mostri spaventosi custodiscano inestimabili tesori. |
Valutazione media:
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(1)
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Data pubblicazione 18/3/2008
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Inviata da: EGO il 31/8/2007 |
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Valutazione generale:
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5
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Chi conosce la serie Rupert il Selvaggio sa già tutto sul terzo volume di Compact. Il Vulcano Maledetto non è altro che un’avventura extra scritta con lo stesso format di quelle del barbaro; anzi, si potrebbe perfino presumere che il protagonista sia il figlio di Rupert, dato che nell’introduzione c’è un accenno a un “padre” che non viene nominato, ma potrebbe benissimo essere lui. Oltre a non essere originale, questo libretto è il più involontariamente comico di tutti i Compact, e la cosa più spassosa è che vorrebbe essere quello più cupo e più serio. D’accordo, un re amico di mio padre mi ha chiesto di aiutarlo perché suo figlio è stato rapito e gli hanno chiesto come riscatto sei pietre preziose grandi come il pugno di un uomo. E fin qui… Ma come faccio a credere che una banda di persone in grado di rapire un principe sia così scalcagnata da pensare che un simile riscatto possa essere pagato dal sovrano di un regno poverissimo? Cioè, uno ha un castello diroccato e pieno di spifferi, e tu pensi di poterci ricavare qualcosa se gli rapisci il figlio? Ah, tutti belli svegli in questo regno, complimenti! Va be’, andiamo avanti. Il re ci chiede di andare a prendere queste gemme nel Vulcano Maledetto, estinto da tempo ma le cui fiamme, in tempi remoti, hanno dato vita tanto a gemme enormi quanto a mostri spaventosi. Mmmm. D’accordo, accetto, anche se so che probabilmente la mia ricompensa potrà essere, nel migliore dei casi, una pannocchia secca, vista la prosperità del reame. Cosa non si farebbe per l’amico del proprio padre…
Per fortuna un barbaro è più resistente di uno 007 qualsiasi, e infatti la sua Forza ammonta a ben 5 punti. Nel corso della sua avventura potrà trovare una mappa del vulcano, un libro dei simboli e una pergamena dei codici. Infatti bisogna sapere che il vulcano è già stato esplorato da un trio di avventurieri, che sono entrati dalla parte opposta ma che, guarda caso, sono schiattati tutti e tre contemporaneamente e nello stesso punto, a due metri dall’uscita. Questi tre, nel loro viaggio, avevano annotato sui muri dei codici per indicare i pericoli delle caverne, perché gli sembrava brutto scrivere le indicazioni in italiano: in effetti, perché scrivere “Qui no” o “Vai a destra” quando puoi scrivere XYXXXYX? E la cosa gli è tanto piaciuta che i loro spiriti aleggiano ancora nelle caverne, ansiosi di metterci alla prova per vedere se siamo abbastanza “intelligenti” (in inglese era un più onesto “intuitivi”, ma pazienza, tanto più ridicolo di così) da dare risposte a casaccio per meritarci i documenti che permettono di decifrare i codici. Come se non bastasse, verso la fine del libro uno degli spiriti decide che dopo tutti questi anni vale la pena vendicarsi di un altro membro del gruppo e ammazzare… il suo fantasma. Dopodichè si rivolta verso di noi, ma poiché “gli siamo simpatici” ci concede di scegliere a caso una spada per attaccarlo. Strano, perché aveva detto che mai e poi mai ci avrebbe aiutati a compiere l’impresa che lui aveva fallito; e infatti si tratta di un’altra invenzione della traduttrice, comunque fa sempre ridere!
In mezzo a tutto questo mucchio di assurdità che vorrebbero creare un’atmosfera epica e tenebrosa e ottengono l’effetto totalmente opposto, ci capita di visitare sei caverne, ognuna delle quali contiene tre bellissime gemme. E anche, a guardia di ciascuna bellissima gemma, un bruttissimo mostro, illustrato da un Terry Oakes particolarmente ispirato. Ogni mostro ha un punteggio di forza che può andare da 1 (debolissimo) a 6 (fortissimo); purtroppo la sua forza la possiamo sapere solo se scegliamo di affrontarlo. Se il disegno di un mostro non ci ispira sicurezza possiamo passare oltre e esaminare il mostro successivo, e se nemmeno questo sembra troppo malleabile si può saltare al terzo. Non siamo costretti a combattere, ma il rovescio della medaglia è che, eccetto che in una delle sei caverne, dopo che abbiamo oltrepassato un mostro non possiamo tornare indietro da lui, ma solo affrontare quello che ci sta davanti al momento. Quindi non c’è possibilità di vedere tutti e tre i mostri e poi decidere quale attaccare, e questo è un bel po’ ingiusto; tanto il loro aspetto non fa trapelare nessun indizio sulla loro forza, quindi la scelta è comunque casuale… Il combattimento avviene per mezzo di una griglia di ben 50 caselle, da A1 a J5. Ad ogni coordinata corrisponde un disegno che indica il risultato dello scontro, che può essere un nulla di fatto, una ferita subita, oppure l’uccisione del mostro. Anche la scelta della casella viene fatta a caso tra quelle offerte; certo, se uno ha buona memoria si ricorderà sempre le caselle in cui il mostro muore, ma prima bisogna che le scopra, e quindi ci vanno un po’ di tentativi prima di poter trovare la giusta combinazione di mostri deboli e caselle fortunate. Ah, sfortunatamente il combattimento non può procedere fino ad esaurimento della propria energia; se si riceve un colpo, questo è talmente potente che il barbaro deve fuggire dalla caverna e abbandonare la gemma!
Forse la cosa più incredibile è che, sebbene sia in tutto e per tutto un libro da barzelletta, Il Vulcano Maledetto non è poi brutto da giocare. Certo, il combattimento è un po’ seccante e quella faccenda del non poterlo ritentare dà davvero fastidio, ma per il resto la struttura è quella solita di Compact e può anche divertire; inoltre, è più corto e meno infame dei libri di Rupert. Peccato davvero per la traduzione, la peggiore della serie; inoltre va segnalato un errore di stampa al paragrafo 127, in cui c’è una v dove dovrebbe esserci un simbolo (il quarto dal basso sul Libro dei Simboli).
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Inviata da: Gurgaz il 22/2/2009 |
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Valutazione generale:
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5
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Titolo originale: Shadows of Doom Autore: Stephen Thraves Anno: 1993 Illustrazioni: Terry Oakes Copertina: Terry Oakes Traduzione italiana: Mariangela Bruna (1994)
Il concetto alla base di Rupert il Selvaggio doveva avere un valore inestimabile per l’autore. Dopo aver immolato ben due librogame ad un eroe barbaro, votato ad ammazzare mostri per rubargli i tesori, Thraves non resiste alla tentazione di riproporre nella serie Compact un accurato compendio del suo precedente lavoro.
Ecco ancora un lugubre sotterraneo, il Vulcano Maledetto, nelle cui immense caverne si devono recuperare sei enormi gemme per il vecchio re di un paese povero, affinché egli possa pagare il riscatto di suo figlio. Si noti la sapiente fusione delle trame dei due episodi di Rupert, di cui vengono riproposti gli spunti più originali e stimolanti (!). Oltre a temibili mostri, disegnati da un Terry Oakes non brillante, nel sotterraneo si incontrano le ombre di tre avventurieri morti, le Shadows of Doom del titolo inglese. Il guerriero Kurvor, il mago Roland e l’abate Dreelon custodiscono i tre oggetti che trasformano in bazzecole le insidie del Vulcano Maledetto. Naturalmente è tutta questione di fortuna, non si cada nell’errore di cercare una risposta razionale alle domande degli spiriti.
Lo stesso discorso si applica ai mostri. Come in Rupert il Selvaggio, la scelta dell’avversario da combattere si compie alla cieca, perché non c’è alcun modo di intuirne la forza. Per fortuna stavolta non ci sono dadi da tirare, bensì una tabella da consultare secondo le alternative offerte dallo schema di combattimento. Ad ogni scontro si sceglie una delle cinque caselle proposte, si controlla la tabella e si scopre se il duello continua, se l’eroe uccide il mostro oppure se è lui ad essere colpito e a perdere uno dei cinque punti di Forza. I barbari di Thraves sono dei pusillanimi che scappano appena vedono una goccia del loro sangue, per cui una ferita equivale alla sconfitta e all’abbandono di una gemma.
Sicuramente il sistema di gioco offerto da Compact è meno farraginoso e deprimente di quello di Rupert il Selvaggio, ma le differenze si fermano qui. Per il resto si tratta di un’impresa epica di bassa lega, narrata con superficialità e completamente irrealistica. Le terribili creature del Vulcano fanno le belle statuine, tanto che perfino il protagonista si chiede come facciano a nutrirsi (par. 88). Non è compito di Thraves dare delle risposte sensate; è la fantasia del giocatore che deve galoppare, raggiungere le vette più alte dell’inventiva, visto che l’autore non sembra volersi sbilanciare.
Non capisco l’utilità di un revival per una serie scadente pubblicata solo un anno prima. Ciò non depone a favore della creatività di Thraves, scrittore prolifico eppure troppo compiaciuto nel proporre materiale semplicistico in un periodo in cui nessuno lo chiedeva. Pur non essendo il peggior volume della serie, Il Vulcano Maledetto è uno dei rari casi di plagio nei librogame, con l’imitatore che imita se stesso proprio quando gli è venuta meno l’ispirazione.
Ambientazione: 5 Stile di scrittura: 5 Bilanciamento: 6 Interattività: 5 Aspetto grafico: 6
Voto complessivo: 5 Difficoltà: bassa
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