Una notizia sensazionale circola da qualche tempo nelle zone montuose di Skyfall: si dice che siano stati ritrovati i favolosi giacimenti di Mithral, il magico metallo degli Dei...Ma, come sempre, le cose non sono cosi' semplici. Nell'antica miniera dei Nani aleggia una presenza misteriosa, che sembra estendere la sua malefica attivita' anche nel territorio circostante. E' tempo che qualche avventuriero, abile e deciso a tutto, vada a dare un'occhiata...
Titolo: Il Mistero della Miniera Autore: David Tant Titolo originale: Mine of Torments Anno: 1985
In questo terzo volume della serie (che è anche il mio preferito, nonché il primo librogame in assoluto che io abbia giocato!) il protagonista si trova ad affrontare una situazione molto intricata. Le miniere di Monte Cristallo sono diventate un luogo pericoloso dacché è stato scoperto nelle profondità della montagna un giacimento di prezioso Mithril. La felicità per la scoperta, però, è ben presto scemata, dacché i lavori di costruzione del nuovo ponte presso il fiume Pola, necessario sia per il trasporto di materiali che per il facile raggiungimento della miniera, sono stati interrotti dopo alcuni strani casi di sparizione del legname. La valle che collega il villaggio dei minatori alla miniera sembra infestata da misteriose presenze, che si manifestano ai malcapitati viaggiatori sotto forma di repentin tempeste o frane. Infine, anche nella miniera sono successi fatti inspiegabili: misteriose sparizioni, rumori sospetti ed inquietanti... i lavoratori si rifiutano di proseguire lo scavo del ricco giacimento, e cominciano a pensare che sia maledetto. Cosa sta succedendo? Che ci sia un legame fra questi misteriosi avvenimenti?
La missione si articola dunque in tre fasi: soluzione del problema del ponte, della valle e della miniera. Anche se l'ordine di indagine in teoria è libero, risulta tuttavia praticamente impossibile portare a termine l'avventura se non si segue il giusto percorso.
L'avventura, come del resto recita il paragrafo di suggerimenti che precede il prologo, è calibrata in modo molto rigoroso per far sì che l'avventuriero più saggio possa portare a termine l'avventura in modo semplice, mentre quello più impulsivo è destinato a pagare le conseguenze della sua sfrontatezza. Al di là dei singoli problemi, infatti, nel corso dell'avventura ci sono alcuni punti in cui si rischia di incastrarsi in combattimenti e sfortunate vicissitudini del tutto evitabili.
L'atmosfera del volume è molto ben costruita, e in alcuni paragrafi si riesce facilmente a calarsi nelle spoglie del nostro protagonista. La trama è intrigante, eppure non è per niente scontata.
Il grosso neo del volume, però, sta nel regolamento così diverso da quello che nel corso degli anni si affermerà pressoché come uno standard nel panorama dei librigame: tutto viene basato infatti non sul lancio di dadi, ma di una moneta, e se ciò da un lato limita forse la possibilità di barare del lettore, dall'altro limita anche fortemente la "forbice della fortuna": bastano due o tre lanci di moneta sfortunati e il nostro eroe può incappare in situazioni veramente complicate...
Il volume ha comunque molti pregi, e merita la lettura di tutti gli appassionati di libri-gioco.
Ambientazione: 9 Stile di scrittura: 9 Bilanciamento: 7 Interattività: 10 Aspetto grafico: 8
Il Mistero della Miniera è il libro in cui l’organizzazione degli ambienti tipica delle avventure di Skyfall viene stravolta. Al posto di un labirinto, sia esso una palude o una piramide, troviamo un’avventura che si svolge per la maggior parte all’aria aperta, tra foreste e montagne, con l’aggiunta della miniera del titolo, luogo dalla struttura talmente elementare e lineare che non può non suscitare una risatina sprezzante in chi è entrato e uscito vincitore dalla Piramide Nera. Un bel cambiamento, dunque, che poteva dar vita ad un’avventura estremamente interessante se l’organizzazione del tutto non fosse così platealmente fallata.
La trama è intrigante, per quanto stereotipata: in una zona montuosa c’è una miniera in cui i Nani (ma guarda un po’) hanno scoperto un giacimento di preziosissimo Mithral (uuuh, che nome originale); sfortunatamente, poco dopo il ritrovamento i Nani sono tutti scomparsi e i lavori sono stati interrotti (dove ho già sentito una storia simile?). Inoltre nella valle vicino alla miniera le forze della natura sembrano scatenate, impedendo il passaggio ai viaggiatori; e, nei pressi della foresta di Fellwood, la costruzione di un ponte destinato al transito del minerale è continuamente sabotata da incidenti misteriosi. Quindi questa volta ci sono non uno, ma ben tre misteri da indagare, ognuno dei quali costituisce una sorta di “sub-quest” nello schema complessivo del libro.
Schema che viene rovinato del tutto dall’estrema sbadataggine con cui David Tant ha messo insieme i vari pezzi della storia. Se nei primi due volumi capitava che a volte il testo di un paragrafo non fosse la diretta conseguenza delle nostre azioni, nel Mistero della Miniera gli errori non si contano. Due gli esempi più clamorosi: sconfiggere un nemico con un’arma, per poi sentirsi dire di averlo sconfitto con un altro oggetto, e ritrovarsi a utilizzare quest’altro oggetto (che magari nemmeno si possiede!) per eliminare una serie di nemici analoghi; oppure completare con successo una delle tre missioni e vedere l’opzione “Se hai già risolto tutti i misteri della miniera e della valle, vai all’ultimo paragrafo”… peccato che finendo questa particolare missione si riceve un oggetto senza il quale non si può assolutamente completare le altre due! Che succede, David?
Non solo: da quel che ho appena detto è evidente che questa volta esistono degli oggetti indispensabili per portare a termine l’avventura, e questo implica che le tre missioni vadano risolte secondo un certo ordine… il problema è che quest’ordine è del tutto controintuitivo, e seguirlo correttamente porta a percorrere una strada eccessivamente tortuosa e segnata dalla rivisitazione continua di paragrafi già attraversati, più e più volte, come se non ci si fosse mai passati prima. Estremamente caotico e ben poco divertente. Inoltre esiste tutta una porzione di libro che può essere visitata solo ed esclusivamente se si sceglie una certa strada al primo paragrafo; se si sceglie l’altra, tutto questo blocco (che non solo è interessante, ma contiene anche un’arma senza la quale finire il libro è un’impresa improba) viene precluso per tutto il resto della partita. Logico dal punto di vista narrativo, sicuramente, ma in totale controtendenza rispetto al resto della serie, e molto limitante.
Incredibile anche l’introduzione di lunghissimi vicoli ciechi: situazioni in cui, una volta compiuta una certa azione, si arriverà al fallimento a prescindere dalle scelte successive. Ce ne sono un paio, e se uno dei due fornisce almeno qualche indizio per evitarlo, il secondo si imbocca molto facilmente e senza nessun segno premonitore. Per fortuna sono tali per cui è impossibile ricascarci una seconda volta (a differenza di quanto accade in altre serie di libri), però sono piuttosto indisponenti in un volume che è già strutturato in modo irritante e confusionario. Se ci aggiungiamo un paio di combattimenti facoltativi contro avversari di potenza delirante (tanto che uno dei due, se vinto, porta comunque a morte perché l’autore sa perfettamente che abbiamo barato) e un altro invece obbligatorio e, come già detto, quasi impossibile se non si è trovata la strada che porta all’arma decisiva, otteniamo un libro che spreca clamorosamente l’eccellente potenziale promesso dal prologo e dall’ambientazione più interessante ed elastica che in passato. Sì, Il Mistero della Miniera è una grandissima delusione, un passo falso imprevedibile dopo due libri più monotoni ma strutturalmente dotati di ben altra solidità. Duole dirlo, ma questo terzo volume di Skyfall, dal punto di vista del gioco, è il peggiore dei quattro, quando aveva tutte le premesse per diventare il migliore. Un vero peccato.
Titolo originale: Mine of Torments Autore: David Tant Anno: 1985 Illustrazioni: Richard Dunn Traduzione italiana: Claudio Fugaroli (1993)
A partire dal terzo capitolo l’autore rinnega alcuni assiomi fondamentali del suo stile di scrittura: il primo a cadere è la struttura labirintica e l’esplorazione della stessa come punto cardine dell’avventura. Il Mistero della Miniera consente ancora di muoversi a piacimento tra i vari luoghi, però non si tratta più di uno spostamento tra paragrafi vuoti e descrittivi, bensì di attraversare una zona in cui possono verificarsi o meno determinati eventi.
La storia non offre premesse dal sapore originale, mentre gli sviluppi sono abbastanza gustosi e sorprendenti. Il protagonista risponde all’ invito dello zio Velic, che da tempo gli chiede di visitarlo in montagna, ed al suo arrivo a Monte Cristallo apprende una serie di problemi che affliggono la zona da qualche tempo. Sul fiume Pola deve essere costruito un ponte, ma una serie di incidenti sta letteralmente bloccando i lavori; nell’antica miniera dei Nani, dove è stato riscoperto il leggendario Mithral, i minatori spariscono senza lasciare traccia, rapiti da misteriose apparizioni; infine, nella valle tra il fiume e la miniera hanno luogo fenomeni atmosferici del tutto incomprensibili.
Abbiamo a che fare con un librogame diviso in tre sezioni comunicanti: il ponte sul Pola (e la vicina foresta di Fellwood), la cosiddetta “Valle Ostile” e la Miniera dei Nani. Esistono alcuni luoghi intermedi, in particolare la cava di pietra, il villaggio dei minatori e un misterioso lago dalle acque gelide. Gli spostamenti tra un posto e l’altro sono movimentati dagli attacchi di creature feroci, che faranno di tutto pur di far crepare lo sfortunato mulo donato dallo zio Velic. Purtroppo la struttura non è coerente come nei primi due volumi, perché alcune zone sono accessibili solo se si prende un determinato percorso all’inizio dell’avventura; il testo è però sfruttato meglio, col risultato di ridurre un po’ le alternative e di migliorare la resa narrativa.
Esistono più vie per terminare la missione con successo, ma questo avviene solo in virtù degli errori commessi da David Tant. La ricerca non può prescindere dal ritrovamento di almeno due dei tre oggetti magici presenti (Corno delle Voci e Urna di Mungo), però il testo non blocca chi non possiede l’Urna ed affronta la Miniera dei Nani. Grazie a questo errore è possibile liberare la miniera da chi la infesta, non capire un accidenti di quel che succede (o venire ammazzati senza motivo), restituire al proprietario l’Urna che non si ha mai ricevuto e poi risolvere un altro mistero, col risultato di tornare poi nella “Valle Ostile” e sentire alcune creature che parlano del male che infesta la Miniera. È davvero incomprensibile come l’autore riesca a creare una trama abbastanza solida ed una struttura aperta ma non troppo, rimediando ai problemi dei volumi 1 e 2, per poi vanificare tutto con banali errori di continuità!
Non male i disegni di Richard Dunn, che alla lontana ricordano quelli di Jonathan Heap per Oltre l’Incubo, anche se i soggetti sono ben diversi. Tenuto conto dello sforzo per migliorare ciò che chiaramente non funzionava in Skyfall, mi piange il cuore a stroncare questo librogame, che può anche piacere molto se preso nel verso giusto, cioè seguendo il percorso preferenziale che non svela i pasticci di Tant. Ma non si può transigere su certi errori, che pongono il lettore di fronte a dubbi amletici del tipo: andare avanti anche se il testo non ha senso, oppure ritenersi sconfitti e ricominciare? Purtroppo non c’è il filo diretto con l’autore per risolvere questi dubbi, che andavano eliminati prima di far lavorare il tipografo. Una prova in più del fatto che gli autori di librogame non sempre hanno avuto modo di fare il play-testing.
Ambientazione: 7 Stile di scrittura: 7 Bilanciamento: 6 Interattività: 4 Aspetto grafico: 7