L'Asta della Morte, il potentissimo manufatto forgiato da Naar che credevi d'aver distrutto, è tornato nel Magnamund attraverso un Cancello dell'Ombra ed è ora nelle mani del Signore della Morte di Ixia. In quelle lontane terre di ghiacciai perenni e tempeste di neve, lo spietato tiranno sta meditando di conquistare il Magnamund con le sue legioni di morti viventi. Solo tu, Grande Maestro Lupo Solitario, puoi sventare i piani di Ixiataaga e distruggere l'Asta in suo possesso!
Nel precedente numero, L'intervento di lupo solitario aveva distrutto il Cancello dell'Ombra attraverso il quale la demonessa Shamath poteva raggiungere il Magnamund, e ha imprigionato quest'ultima nel limbo che separa il magnamund dal Pianeta delle Tenebre. Sicuro di aver salvato il Magnamund dalla demonessa e dall'Asta della Morte,lupo Solitario era ritornato a Sommerlund in trionfo. Diversi mesi più tardi, comunque, verso la fine dell'anno, Lord Rimoah è giunto inaspettato al Monastero Ramas . Con crescente preoccupazione il nostro eroe ha ascoltato quello che aveva da dirgli: l'Asta della Morte è riapparsa nel Magnamund. La minaccia che pende sul Magnamund è ora più grande che mai. Con la distruzione del Cancello dell'Ombra nei pressi del Maakengorge,Shamath è stata bandita nel vuoto, sperabilmente per l'eternità. Ma l'arma in suo possesso non è scomparsa insieme a lei. La maledetta asta di Naar è tornata nel Magnamund attraverso un altro Cancello dell'Ombra che si trova ad ovest, in una remota penisola di ghiaccio chiamata Ixia. L'asta è caduta nelle mani di un nemico assai più pericoloso della demonessa Shamath: il Signore della Morte di Ixia. Egli era un tempo il luogotenente di Agarash il dannato, il più potente di tutti i campioni di Naar. Durante l'Era della Notte Eterna conquistò gran parte del Magnamund Settentrionale, incluso il regno di Ixia, allora una terra ricca e fertile. Ne distrusse la popolazione e la trasformò in una legione di morti viventi, ora zombie crudeli ai suoi ordini. Molti secoli più tardi, quando i maghi anziani sconfissero Agarash durante l'Era dei Regni Antichi, essi imprigionarono magicamente il Signore della Morte in una tomba segreta all'interno della terribile città di Xaagon, vicino alle coste meridionali di Ixia. Per migliaia di anni quella tomba non fu toccata, fino a quando il primo Drakkar non comparve sul Magnamund. I Drakkar entrarono a Xaagon e trovarono la tomba del Signore della Morte.la leggenda, comunque, vuole che nessuno di loro lasciò Ixia da vivo. Forse anche loro ora servono il tiranno maledetto. Durante l'Era della Luna Nera, i Signori delle Tenebre conquistarono tutti i territori circostanti Ixia, ma preferirono non mettere piede nel regno del Signore della Morte. Memori delle sue origini, temevano che esso potesse venire liberato dalla sua prigione incantata e tentare di governare su di loro. Il Signore della Morte ora è nuovamente libero di attaccare il Magnamund... Per ore Lupo solitario e Rimoah discutono sul da farsi per fare in modo che questo disastro di dimensioni inimmaginabili non si abbatta sul Magnamund. Un attacco diretto contro Ixia è una possibilità che viene scartata. La penisola di Ixia è un territorio troppo lontano e desolato per poter essere raggiunto da un esercito di uno degli stati liberi, e ad inverno già inoltrato un'invasione navale sarebbe destinata a fallire. Il tempo oltretutto è contro. Il Signore della Morte deve essere fermato il più in fretta possibile, prima che possa organizzare un esercito di morti viventi da inviare contro il Magnamund, un'armata invincibile le cui fila si ingrosserebbero ad ogni battaglia combattuta contro esseri viventi. Lupo solitario a bordo dello Skyrider di Banedon, il Capo della Corporazione, inizia questa tremenda missione...
Un volume davvero eccellente.E' un insieme di componenti di avventura, enigmi e pathos che lo rendono imperdibile. L' avventura è molto difficile e dimostra ancora una volta l' importanza di avere la spada del sole, in quanto la stessa Asta della Morte si presenta come arma terribile. Mostri come lo Ziog sono particolarmente azzeccati e vedere un demonio come Tagazin (un'altra vecchia conoscenza) andare a piangnucolare dal padrone è una scena impagabile.... Grande lodi per Williams che ha saputo rendere l' atmosfera. Ma la scena migliore è quella dei Lenciani fatti tornare in vita come morti viventi la quale resta impagabile per la cruda realtà a cui viene sottoposto il nostro eroe.
Interattività (cioè quanto il LG sfrutta le potenzialità a sua disposizione): 9 Stile di scrittura (quanto l'autore sa coinvolgere per qualità letteraria): 9 Ambientazione (quanto l'autore sa coinvolgere per la ricchezza dei luoghi e dei fatti): 10 Bilanciamento (equilibrio tra le regole e l'effettiva difficoltà): 9 Grafica: 9
Voto complessivo: 9 Difficoltà : alta
I soldati Lenciani riportati in vita come non-morti....
L'ultima missione non si è conclusa nel migliore dei modi. L'Asta della Morte non è andata distrutta; in qualche modo essa ha varcato il Cancello dell'Ombra, ed è riemersa nella remota penisola di Ixia, risvegliando il Signore della Morte Ixiataaga. Sfruttando i suoi poteri da negromante, il Signore della Morte sta già organizzando un'armata di non-morti per invadere il Magnamund, e Lupo Solitario deve accorrere nel gelido inferno di ghiaccio di Ixia e distruggere questo possente nemico prima che sia troppo tardi: sarà una delle sfide più ardue che gli sia mai capitato di dover portare a termine...
Questo librogame è di certo il più difficile dell'intera serie del Grande Maestro Ramas. La struttura è molto lineare, con pochi bivi lungo il cammino e molte trappole che possono risultare in combattimenti difficili e pesanti perdite di Resistenza. In realtà la difficoltà non è causata tanto dagli ostacoli situati lungo il percorso, quanto dalla massacrante sequenza di combattimenti nella parte finale del libro, che faranno sudare anche i giocatori più esperti. A completare il tutto, l'autore ripesca lo stesso espediente dell'ultimo libro della serie Ramastan: Lupo Solitario deve stare attento a non sfoderare la Spada del Sole nel territorio di Ixia, per non rivelare anzitempo la sua presenza al Signore della Morte ed alle sue creature.
L'ambientazione e la storia sono davvero ottime, uno dei punti più curati da Joe Dever in quest'opera. Lo scenario del territorio ghiacciato ed ostile ci riporta con la mente all'avventura ambientata a Kaltenland, anche se i nemici qui sono molto più duri da battere. In pratica non esistono creature banali: ogni avversario ha qualche arma per rivelarsi particolarmente insidioso. Il tutto contribuisce a creare un'atmosfera di tensione, il lettore sente sulla sua pelle le avversità vissute dal protagonista, e questa è una sensazione che pochi libri di Lupo Solitario riescono a dare così bene. Molto bello a livello narrativo anche il climax crescente degli scontri finali (che però si rivela difficilissimo da superare dal punto di vista della difficoltà dei combattimenti): prima il duello con Tagazin, poi il viaggio imprevisto sul Pianeta delle Tenebre, poi il combattimento contro il Signore della Morte ed anche la fuga disperata dalla città che sta crollando.
All'inizio di questo librogame, oltre a riproporci l'uso dell'Amuleto di Platino, Banedon consegna la Pietra di Dessi a coloro che non fossero dotati della Spada del Sole. Quest'artefatto si fonde all'elsa della nostra arma e ci consente di raddoppiare i danni inflitti ai non-morti: condizione necessaria, ma non sufficiente, a superare l'avventura. Ritorna il demone Tagazin, ancor più forte rispetto al passato, che stavolta sconfiggeremo in maniera definitiva. Il Signore della Morte è uno dei cattivi più affascinanti e forse il più potente in assoluto nella saga di Lupo Solitario, con i suoi 60 punti di Combattività (e meno male che l'Asta della Morte è scarica quando lo affrontiamo !)
Il libro meriterebbe un 9 come storia ed ambientazione, ma il voto che gli attribuisco è 8 per via della difficoltà eccessiva: un personaggio che non abbia la Spada del Sole ed il massimo di Combattività e Resistenza ha davvero pochissime possibilità di superare la sequenza di combattimenti nella parte finale. Per il resto, è da considerarsi un libro davvero ottimo, uno dei più riusciti di questo ciclo narrativo.
Ixia è una regione gelata, situata a ovest di quello che fu il Regno delle Tenebre. Nessuno ne sentiva parlare da molto tempo, eppure vi si cela un pericolo più grande degli stessi Signori delle Tenebre, che proprio per questo avevano evitato di includere Ixia nei loro possedimenti. Nella città di Xaagon si cela infatti la magica prigione di Ixiataaga, il Signore della Morte, luogotenente di Agarash il Dannato. Egli è rimasto intrappolato per migliaia di anni, ma dopo che Lupo Solitario ha sconfitto Cadak e Shamat, l’Asta della Morte ha infilato il primo Cancello dell’Ombra aperto ed è finita a Xaagon, dove col suo potere ha permesso la liberazione di Ixiataaga. Il nemico più potente è dunque in possesso dell’arma malefica più potente; soltanto il più forte dei campioni del bene potrà tenergli testa!
Sicuramente un episodio come Il Signore di Ixia è quello che tutti i lettori aspettavano dall’inizio della serie Grande Maestro. Da tempo mancava un’avventura con un obiettivo così ben definito fin dal principio, e la promessa di un grandioso avversario; qui ci sono entrambi, e le aspettative sono altissime. Fortunatamente il libro non le delude, anche se il risultato finale è naturalmente in linea con i nuovi canoni deveriani e quindi non si svolge esattamente come ai vecchi tempi. Ci si può pertanto attendere uno svolgimento senza grosse deviazioni, e così è, ma l’illusione della possibilità di scelta è stata ben ricreata, e l’uso delle Arti Superiori, specialmente se potenziate, offre alternative anche rilevanti. Oltre a ciò, questa volta si può essere relativamente contenti che il percorso sia lineare, perché la storia è molto intensa e sensazionale, a partire dall’ambientazione che ricorda più che vagamente i ghiacci di Kaltenland. Nel Signore di Ixia c’è un po’ tutto quello che ha fatto il successo di Lupo Solitario: amici, nemici, battaglie corali, viaggi per mare, una fortezza in cui infiltrarsi in gran segreto, passaggi dimensionali, armi speciali, regole particolari e un potente boss finale, seguito da fuga sul filo del rasoio. La continua, incombente presenza del Signore della Morte ricorda l’atmosfera di Helgedad e impone allo stesso modo il divieto di estrarre la Spada del Sole; le trappole e i guardiani della sua torre sono degni delle roccaforti che la saga ci ha offerto. Il background del nemico è ben più ampio di quello dei poco sviluppati Cadak e Magnaarn, e così quello del luogo; e poi, dulcis in fundo, alla fine riusciamo in un’avventura sola a sbarazzarci di due grandi tormenti, uno nuovo, e un altro che invece ci perseguita da molto tempo e che fa qui la sua ultima, inaspettata comparsa per il duello decisivo e più difficile.
Eh sì, in effetti quello che sempre si dice del Signore di Ixia è che è un’avventura difficile, forse la più difficile della serie. Ciò è vero in certa misura, se si considera che le trappole possono togliere moltissima Resistenza e che c’è da affrontare un bel mucchio di combattimenti, specialmente nel finale dove sono uno dietro l’altro e contro Combattività che raggiungono i massimi storici. Messo il cuore in pace ai novellini dicendo subito che per loro non c’è possibilità alcuna, io credo che in questo caso sia del tutto impossibile vincere senza avere con sé la Spada del Sole, che infatti viene proibita in poche occasioni rispetto a quelle in cui possiamo farne uso. Poiché l’Asta del Potere, l’unica altra arma che possa uccidere Ixiataaga, non offre nessun bonus di Combattività, e visto che comunque per prenderla bisogna vincere un combattimento assurdo, la sola alternativa che vedo è un uso massiccio del Laser Ramas, ma è veramente ottimistico pensare che da solo possa offrire delle solide chance di vittoria. No, non prendiamoci in giro: per finire questo libro bisogna avere Spada del Sole e Raggio Ramas, o non si vince. E anche chi esce vivo dal bagno di sangue avrà, per la quinta volta di fila, la gioia del tiro del destino che può ucciderti anche quando hai fatto fuori l’equivalente di un dio (più un’altra sorpresina finale).
Ma poiché la Spada del Sole è comunque un requisito essenziale del ciclo di Grande Maestro, preferisco considerare Il Signore di Ixia una sfida, un’eccellente sfida per i veri aficionados di Lupo Solitario, una full immersion nell’azione e nei duelli che, diciamolo, mancava. Non risolve certamente il problema della linearità, che permane invariato, però stavolta è mitigato da un uso completo della narrazione e da alternative meno superficiali che nel volume 16. L’atmosfera e il coinvolgimento sono su ottimi livelli, i disegni sono fantastici e finalmente si percepisce di essere impegnati in una missione di grandissima importanza, non semplici galoppini al servizio di un re o investigatori privati in cerca di non si sa bene che cosa. Per farla breve, Il Signore di Ixia è un Lupo Solitario con tutto il sapore di Lupo Solitario.
ERRATA CORRIGE - L’elenco di Oggetti Speciali trasportabili dai volumi 1-12 è sbagliato: al posto dell’Helshezag e del Pugnale di Vashna devono esserci i Bracciali d’Argento e il Fodero di Korlinium. - Azgad è scritto erroneamente ‘Agzad’ in molte occasioni. 131: lo zero vale naturalmente 10, e non 100 (errore presente anche in alcune edizioni inglesi). 254: è richiesto il Raggio Ramas, e non lo Scudo. 264: il nemico è immune anche al Raggio Psichico. 303: Naas = Naar. Infine, la decisione di tradurre la “crystal spire” come “spirale di cristallo” è un errore grossolano e crea molta confusione (continuavo a cercare di visualizzarmi questa benedetta spirale e a non capire come fosse fatta, e infatti è una normalissima torre).
Questo volume rappresenta la continuazione della miniserie inaugurata dal precedente volume e che terminerà nel successivo. L'Asta della Morte che credevamo distrutta, è riapparsa attraverso un Cancello dell'Ombra nella remota penisola di Ixia liberando il potente Ixiataaga dalla sua magica prigione. Imprigionato dai Maghi Anziani millenni or sono, il malvagio Signore della Morte minaccia ora di travolgere le Nazioni Libere con le sue orde di non morti! In compagnia dell'ormai famoso Capitano Prarg, raggiungeremo in nave l'avamposto di Azgad; presagi funesti preannunciano il nostro arrivo ed infatti abbiamo appena il tempo di conoscere il capitano della guarnigione, che un'orda di nemici arriva in nave ad attaccarci. Con una certa fatica saremo in grado di respingere l'offensiva ma i nostri piani d'azione risulteranno compromessi; la nave che doveva portarci a Ixia è stata distrutta e come ripiego saremo costretti ad usare l'antica imbarcazione usata dal nemico per l'attacco. L'idea, all'apparenza buona, ci si ritorce contro nel momento in cui saremo raggiunti da un'enorme nave ixiana che ci raccoglie credendoci i loro alleati di ritorno dalla battaglia. Per salvarci la vita dovremo sfuggire allo scontro e nasconderci nella stiva, mentre il resto dell'equipaggio verrà prima ucciso e poi resuscitato come zombi. Riusciremo comunque a raggiungere Ixia con questo strano mezzo ed infine, dopo un breve tratto all'aperto in mezzo ad una bufera, arriveremo in vista della città di Xaagon. Entrare a Xaagon e raggiungere la cima della spirale di cristallo dove si trova Ixiataaga sarà molto difficile, non potendo nemmeno contare sul potere della Spada del Sole; arrivati vicini alla nostra meta, saremo attaccati da una vecchia conoscenza: il demone Tagazin, ora al servizio del Signore della Morte. Prossimi a sconfiggere il nostro avversario, giunge Ixiataaga in persona che, con l'Asta della Morte, getta entrambi attraverso il Cancello dell'Ombra. Giunti in un piano d'esistenza ostile, dovremo farci strada combattendo fino al Cancello che ci riporterà nel nostro mondo, chiudendo definitivamente i conti con l'odiato demone. Una volta tornati ad Ixia, troveremo ad attenderci il Signore della Morte, un nemico per nulla semplice da sconfiggere. In un cliché abbastanza classico, con la morte di Ixiataaga, il potere che regge la città viene meno ed essa inizia a crollare; dovremo quindi riuscire ad evitare la morte nel crollo delle strutture, per ritornare alla nave che guideremo nel viaggio di ritorno a casa. Ancora una volta avremo la possibilità di essere uccisi tra gli iceberg a breve distanza da Azgad, dove ad attenderci troveremo nuove tremende notizie che cancelleranno la gioia di aver sconfitto un così potente nemico.
Longevità 7 Il volume viene ripetuto più volte, ma per la difficoltà nel terminarlo senza lasciarci le penne! La storia è abbastanza lineare. Con poche deviazioni o percorsi alternativi, dopo tanta fatica spesa per finire con successo l'avventura non viene molta voglia di riprendere in mano questo libro per un po' di tempo. L'ambientazione riporta il giudizio nella media.
Difficoltà 9.5 Questo libro è difficile da terminare anche avendo concluso tutte le avventure precedenti. Le limitazioni all'uso della Spada del Sole rendono ostici diversi scontri, ma è fondamentale averla per poter battere il nostro nemico finale; l'altra arma in grado di sconfiggere Ixiataaga è difficile da recuperare e, soprattutto, non fornisce alcun bonus alla combattività.
Ambientazione 9 Ritornare tra le nevi e i ghiacci riporta alla memoria le lontane vicende di Kalte. Le descrizioni sono fantastiche e si crea facilmente un forte legame con il libro. Bellissimi i passaggi che descrivono il ritorno della pace nella gelida penisola.
Totale 9 Il libro è bello, ben scritto e le illustrazioni sono ben fatte come nella maggior parte della serie. Le ambientazioni sono evocative, i lunghi paragrafi non annoiano ma anzi, permettono di calare il lettore nell'avventura. Peccato che il Signore di Ixia, un nemico potente e dalla storia antica, sia stato impiegato come avversario per una sola avventura. La frustrazione che può derivare dall'elevata difficoltà abbassa il voto complessivo.