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Indice principale : Librogame E.L. - Serie Complete : Simbad il Marinaio : 

Categoria: Librogame E.L. - Serie Complete Simbad il Marinaio
Titolo: Simbad il Marinaio  Piu' letteValutazione: 5.50  Letture:2011
Descrizione   Bruno Billion, Jacques Collin, Fred Gordon, Doug Headline, Michel Pagel, Dominique Monrocq e Pierre Scias
Descrizione   Ecco Simbad, il marinaio astuto e coraggioso, l’avventuriero uscito dai racconti della bella Shahrazàd, la regina delle Mille e Una Notte!

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Valutazione media: (1) (10)
Data pubblicazione 22/2/2007
Inviata da: Gurgaz il 28/2/2007
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 5 5
Descrizione
     Titolo originale: Sindbad le Magnifìque
Gruppo di lavoro: Bruno Billion, Jacques Collin, Fred Gordon, Doug Headline, Michel Pagel, Dominique Monrocq e Pierre Scias

Simbad il Marinaio fu il canto del cigno per il nutrito gruppo di lavoro capeggiato da Doug Headline, che in seguito si mise in cerca di altri collaboratori. Dopo aver dato vita a molte serie attraenti, l’ispirazione degli autori francesi subì un notevole calo, parzialmente compensato da uno stile di scrittura più raffinato. Il risultato non è scadente sotto ogni aspetto, ma senza dubbio è inconsistente. Difficile trovare un aggettivo più appropriato per una “serie” costituita da un solo numero.

Le avventure del Prete Gianni in Oriente si erano ormai arenate, eppure il fascino esotico di certe ambientazioni e di determinati personaggi poteva ancora stuzzicare i lettori. Ecco quindi Simbad il Marinaio, presentato come un abile navigatore che all’occorrenza sa essere strenuo lottatore o astuto imbroglione. Un singolo librogame non permette di caratterizzare a fondo il protagonista, tuttavia si nota in più passaggi che gli autori hanno cercato la contrapposizione con il loro eroe più fortunato, il crociato alla ricerca di Shangri-La. Basta gesti magnanimi ed eroismi da paladino: qui il lettore è chiamato ad interpretare un avventuriero scaltro ed opportunista, anche se d’indole gioviale e generosa.

Le regole sono esattamente uguali a quelle di Misteri d’Oriente e ne conservano i pregi e i difetti. Simbad possiede solo due caratteristiche: Abilità (2d6+6) e Vita (2d6+18). Ad ogni scontro, si tirano i dadi per sé e per il nemico, si sommano i punteggi alla rispettiva Abilità o Forza (avversari) e chi realizza il punteggio maggiore sottrae alla Vita dell’avversario i punti in eccesso. Questo elementare sistema per ottenere danni variabili si rivela fragile allorché si incontrano nemici con Forza anche di poco superiore; in tal caso sono dolori, mentre quasi tutti gli altri combattimenti non creano problemi. L’Abilità è utilizzata anche per azioni di notevole destrezza, ad esempio i furti, ma queste sono assai rare. La carenza di ulteriori capacità è compensata dagli oggetti magici, difficili da reperire ma spesso risolutivi.

La novità che dovrebbe contraddistinguere la serie è la possibilità di viaggiare per mare ed effettuare combattimenti navali, che non sarebbero poi così banali se non fossero facili da evitare. La mappa a quadrati inserita nel libro è molto vasta ed il sistema di spostamento consente di tenersi alla larga dagli eventi casuali in tutta tranquillità. Dunque, perché cacciarsi nei guai?

È la scarsa potenzialità delle regole a convincermi che questa serie non sarebbe mai potuta andare oltre il numero uno; peccato, perché una rilettura fantasy di Simbad il Marinaio non era una cattiva idea, solo che richiedeva un regolamento al passo con i tempi e meno approssimativo.

La serie è costituita da un solo titolo:

1) Il Principe dei Ladri

Vai alla recensione

Inviata da: EGO il 21/4/2008
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 6 6
Descrizione
     Se non ci fosse il numero 1 sulla copertina del libro francese, si potrebbe avere il felice dubbio che Simbad il marinaio fosse solo un piccolo svago per il “gruppo Hachette” dopo la conclusione, da loro non voluta, di Misteri d’Oriente: infatti non c’è nessun collegamento diretto con avventure future, che vengono prospettate solo dall’accenno, nell’introduzione, ai “sette viaggi” di Simbad nelle Mille e Una Notte.

Così come Samurai riprende il sistema di gioco di Superpoteri, lo stesso fa questa serie con quello della Saga del Prete Gianni: Simbad ha a sua disposizione dei punti di Abilità (2D6+6) e Vitalità (2D6+18), il cui nome si spiega da solo. In combattimento, la Forza viene aggiunta al risultato di due dadi; chi ha il totale più alto colpisce, e il danno è uguale alla differenza tra i risultati. Anche la nave su cui Simbad viaggia ha dei punteggi: essa possiede 10 punti di Forza base, a cui se ne aggiungono 2 per ogni marinaio e 3 per alcuni speciali membri dell’equipaggio. Una grossa ingenuità di cui gli autori non sembrano minimamente essersi accorti riguarda proprio i combattimenti in mare: poiché la Vita della nave è uguale alla sua Forza, ed essendo entrambe dipendenti dal numero di marinai, quando si viene colpiti dovrebbero calare entrambe. Però è chiaro che, in questo modo, se uno dei due scafi fa un paio di lanci sfortunati la sua Forza non basterà più per poter colpire l’avversario! E l’affondamento, come si può immaginare, non è reversibile.

Il fatto che ci sia un solo volume nella serie rende anche molto dubbie le regole sull’equipaggiamento: dieci spazi al massimo, però ben cinque sono impegnati da cibo e acqua, per un Simbad che in tutta l’avventura non mangia e non beve mai dalla sua bisaccia! Si fa anche riferimento ad una fantomatica attrezzatura da ladro, per cui “ti saranno indicate le circostanze in cui potrai servirtene”, cosa che non avviene mai. Interessante, ma penalizzante, il calcolo del denaro iniziale: getta due dadi, il numero più alto indica le centinaia, il più basso le decine. Un range non indifferente, ma per fortuna non compromette lo sviluppo dell’unica avventura pubblicata.

In Simbad c’era sicuramente spazio per ampie sperimentazioni, che possiamo intravedere in un’impostazione narrativa interessante, a capitoli, e nella presenza di una carta nautica che avrebbe potuto concedere grandi possibilità di esplorazione una volta che la serie avesse carburato. Per non parlare dei succitati elementi non sfruttati, che nelle mani di Headline e colleghi potevano sicuramente essere impiegati a fini strabilianti. Ma tutto questo si può solo dire sulla fiducia, perché in realtà il primo e unico volume, che pure è chiaramente introduttivo e sperimentale, fa passare un’impressione di trascuratezza, di distrazione, di pochezza complessiva, come se la serie fosse stata concepita in fretta e furia all’indomani della batosta di Misteri d’Oriente, come una sagola di salvataggio a cui gli autori si sono aggrappati senza però credere veramente nelle speranze che poteva offrire. Poiché praticamente tutte le serie di questi autori contengono un notevole numero di errori, di dimenticanze, di imprecisioni e di ingenuità, non si può non sospettare che le meno sviluppate fossero bene o male delle scappatoie, dei disperati tentativi di dimostrare il valore dei propri prodotti. Il valore c’è sempre, ma è sempre più diluito ad ogni tentativo successivo, e sicuramente anche per questo non è inspiegabile che i ripetuti appelli del gruppo Hachette siano rimasti inascoltati. Simbad il marinaio è forse la meno traballante di tutte le loro collane minori, ma siamo ben lontani da uno standard d’eccellenza.

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