| Categoria: Librogame E.L. - Singoli Libri Ninja
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Titolo: 06 - Inferno! | Valutazione: 4.00 Letture:3599 | Mark Smith e Jamie Thomson | Negli abissi senza luce del Rift, covo di esseri malvagi e potenti, due tuoi carissimi amici – Glaivas il Ranger e Doré Le Jeune il Paladino – sono tenuti in ostaggio. In cambio delle loro vite le forze del male reclamano lo Scettro e il Globo, simboli del legittimo potere che eserciti su Irsmuncast. Soltanto le tue formidabili arti di Ninja potranno mettere in salvo la vita dei tuoi amici e assicurare la pace alla tua città! |
Valutazione media:
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(1)
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(10)
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Data pubblicazione 20/2/2007
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Inviata da: Gurgaz il 6/11/2007 |
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Valutazione generale:
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4
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Titolo originale: Inferno! Autori: Mark Smith e Jamie Thomson Anno: 1987 Illustrazioni: Bob Harvey Copertina: Colin Sullivan Traduzione italiana: Angela Izzo (1992)
Il sesto volume conclude bruscamente la serie Ninja, portando amarezza tra gli appassionati non solo perché lascia in bilico il destino di Vendicatore, ma soprattutto perché è un’avventura scadente, assurda e raffazzonata come poche. Si fa fatica ad attribuire ai bravi Smith e Thomson questo testo scialbo, pieno di errori ed incongruenze, così come non si spiega il progressivo calo d’ispirazione e finezza esecutiva nelle tavole di Bob Harvey.
La trama è pretestuosa e ridicola: il ranger Glaivas ed il paladino Doré le Jeune, fedelissimi del sovrano di Irsmuncast, sono stati catturati dalle creature del Rift, l’abisso dal quale fuoriescono le creature responsabili del male presente su Orb. Per liberare i prigionieri gli Elfi Oscuri pretendono il Globo e lo Scettro, i talismani che hanno consentito a Vendicatore di governare felicemente sulla sua città. A portare queste tragiche notizie è la guerriera Cassandra, che reca con sé un altro personaggio di cui si erano perse le tracce: la traditrice Foxglove, ex maestra dell’Ordine del Loto Giallo, le spie di Nemesis. Il tutto ha le chiare sembianze di una trappola, ma Vendicatore sembra non avere molta scelta, a parte giustiziare Foxglove (azione efferata che suggerisco a tutti, perché evita un sacco di guai e soddisfa le proprie pulsioni sadiche). In alternativa ci si può far accompagnare dalla bella e fragile incantatrice, che non fa altro che tentare di fregarci ad ogni occasione.
L’impavido ninja affronta così gli abissi del Rift, dove si celano mostri e pericoli innominabili. Sembra di essere in una partita qualunque del vecchio Dungeons & Dragons, con il classico sotterraneo a più livelli sprovvisto di coerenza interna. Dopo essere scesi nelle profondità della terra, si assiste all’improbabile comparsa di vecchie conoscenze risalenti al secondo volume, Assassino!, tra cui spiccano Tyutchev, Thaum e ovviamente Cassandra. Il combattimento con tali avversari è destinato a non terminare neppure in Inferno!, poiché invece del Figlio di Nil compare un mostruoso Krathak, che costringe i contendenti a disperdersi. Vendicatore insegue i tre nemici nelle fauci del Verme del Mondo, col risultato di finire intrappolato nella ragnatela della Vedova Nera, regina degli Elfi Oscuri. “Qui, al settimo livello, costituirai un succulento boccone per la Regina del Male, a meno che tu non riesca a vincere la disperazione e a trovare il modo di liberare Orb dalla sua più tremenda sventura”. Si può rileggere il testo quante volte si vuole, ma la fine è proprio questa. Il seguito, se previsto, non è mai stato scritto.
Questo finale inaccettabile è solo la goccia che fa traboccare il vaso. Il librogame è un pastrocchio generale, fatto degli scarti delle avventure precedenti presentati senza un minimo di coesione. Dopo essersi chiesti per quattro episodi che fine avevano fatto Tyutchev, Thaum e Cassandra, il loro recupero era più che atteso, ma non in una cornice assurda come il Rift. Quest’ultimo è costituito da ambienti giganteschi, dove si può trovare tutto e niente, ed è reso ancor più intollerabile da descrizioni noiose e confusionarie. Viene riciclato anche il personaggio di Foxglove, uno dei più evanescenti tra quelli comparsi in Signore Supremo!, ma il ruolo che le è affidato sfiora il ridicolo. A questa tragicomica reunion partecipano perfino i quattro avventurieri di Assassino!, che si aggirano pacifici negli “inaccessibili” recessi del Rift.
All’ambientazione scadente e all’uso improprio dei personaggi, Inferno! accorpa un florilegio di errori di concatenazione e scrittura, fonti di spaventose assurdità. Più e più volte ho dovuto rileggere i paragrafi precedenti, perché trovavo scritte delle cose mai accadute, oppure perché mi scoprivo assieme a Foxglove pur avendola fatta ammazzare dalla fedele Gwyneth. Il guaio è che ho sempre seguito le istruzioni del testo. In ultima istanza, l’interattività è talmente scarsa che ci si chiede se questo sia effettivamente un librogame. Sicuramente non è un librogame della serie Ninja, poiché le regole sono ignorate o disattese nel modo più completo. I dadi non si tirano mai, i combattimenti non esistono e solo in un paio di occasioni viene chiesto se si possiede o meno una Capacità.
Credo che questo disastro sia imputabile all’assenza di una revisione, necessaria ad emendare gli errori strutturali ed a conferire un aspetto dignitoso all’opera. Inferno! sembra un lavoro interrotto dopo la stesura preliminare, che ha visto abbozzati i paragrafi ma non la realizzazione della parte ludica. A questo si aggiunge un finale monco ed inconcludente. L’unica conclusione onesta di questo episodio si raggiunge avvelenando Cassandra nella fase iniziale: in tal caso il povero Glaivas torna dal Rift senza braccia e gambe, ma almeno Vendicatore resta signore di Irsmuncast. Sinceramente la E.Elle avrebbe potuto evitare la pubblicazione di questo sesto episodio, perché sembra più una frode commerciale che un lavoro degno di essere offerto al pubblico italiano. Assolutamente sconsigliato, soprattutto ai fan di Ninja.
Ambientazione: 5 Stile di scrittura: 6 Bilanciamento: 4 Interattività: 3 Aspetto grafico: 7
Voto complessivo: 4 Difficoltà: bassa
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Inviata da: EGO il 17/6/2008 |
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Valutazione generale:
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4
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Il problema di una serie incompleta è che non sai come va a finire. Il problema di Ninja, invece, è che sai come va a finire, ma non ci credi. Dopo le prime volte che finii Inferno! mi misi a sfogliare tutto il libro nell’illusione che per qualche motivo Smith e Thomson avessero cambiato formula e nascosto il finale in un paragrafo che non fosse l’ultimo; del resto si sapeva che non ci sarebbero stati altri volumi e, insomma, non poteva finire così. Ma, ahimé, è tutto vero.
Inferno! è il tradimento di tutto ciò che è stato Ninja. La trama presuppone che Glaivas si sia lasciato convincere da Doré le Jeune a fare una spedizione punitiva nel Rift, un po’ come quando Paperoga coinvolge Paperino in qualche affare che si sa già subito che andrà peggio che male. E infatti, dopo un mese di assenza, si viene a sapere che i due scapestrati sono stati fatti prigionieri dalla Vedova Nera, la nuova signora degli Elfi Oscuri. Riscatto richiesto: lo Scettro e il Globo. Latrici del messaggio: Foxglove, che ha venduto la città al nemico durante il precedente assedio, e Cassandra, che in passato ha tentato di farci la pelle. Ma chi ci crede? Nessuno, infatti, ma Kwon non ci permette di rifiutarci e di abbandonare i due polli al loro destino. E dunque via, si parte per il Rift, con la sola alternativa di essere accompagnati da Foxglove oppure di giustiziarla prima. Tanto non fa una grossa differenza.
Infatti una delle cose che sbalordiscono in Inferno! è l’inesistente coerenza della struttura complessiva. Anche se facciamo uccidere Foxglove, in alcuni paragrafi lei ci sarà comunque, e in generale il Rift non ha quella che si definisce un’architettura coerente: è un incrocio tra un dungeon e una città sotterranea popolata da ogni genere di mostro, costituita da più livelli sovrapposti proprio come l’Inferno dantesco, ma senza il minimo simbolismo. Che cosa c’è da fare nel Rift? Scendere. Inutile andare alla ricerca di qualcosa: non c’è niente da trovare, se non trappole e pochi ostacoli comunque evitabilissimi. Se si trova un passaggio o una scala che porta in basso, basta prenderla e non ci si perde nulla.
Nulla, sì, questa è la parola che riassume il libro. Ci sono forse quattro combattimenti, nessuno obbligatorio; i lanci di dado sono rarissimi, l’uso delle abilità della Tigre praticamente non è previsto, le strade da seguire sembrano volerti saltare addosso mentre ogni altra serve solo a perdere tempo e a presentare qualche timida complicazione. Gli stessi identici paragrafi si ripetono con numeri diversi per far finta di tenere conto di scelte compiute in precedenza, ma come si è già detto questo apparente rispetto della continuity prima o poi viene platealmente infranto. Non c’è azione; zero. Non c’è logica; zero. Si va avanti come pecore fino all’impossibile parte finale, dove prima scopriamo che tre vecchi “amici” ci stanno aspettando in piedi a spade sguainate benché il viaggio nel Rift richieda alcuni giorni, e poco dopo arriva l’allegra combriccola di pasticcioni già incontrati in Assassino!, ignorando beatamente il fatto che potremmo avere ucciso uno di loro e lasciato gli altri a lottare contro un nemico superiore alle loro forze. Così, giusto per mostrare che fine hanno fatto tutti quelli che erano stati lasciati in sospeso, e poi via, giù alla conclusione dove potrebbe ancora aspettarci l’immensa idiozia di morire al penultimo paragrafo perché abbiamo fatto una certa cosa all’inizio del libro. Non che cambi granché, dato che il finale non significa comunque niente: messo così è come dire che muoiono tutti, Vendicatore compreso, e le parole “The end” nel libro originale fanno capire che non è previsto un seguito. Non viene detto esplicitamente che cosa succede, ma se potesse finire bene, dovremmo poterlo vivere in prima persona, giusto?
Quello che io, e con me chiunque abbia letto Ninja, vorrei sapere è perché. Perché la serie, questa serie, finisce così? Perché questo volume è stato pubblicato se è palesemente incompleto, una bozza, più sottile degli altri cinque pur avendo -ironia!- quattro paragrafi in più? Come mai nell’originale non c’era la mappa? Come mai nell’ultimo combattimento è possibile ottenere un oggetto se non lo si potrà mai utilizzare, contrariamente alle regole di Ninja? Come mai anzi tutte le regole di Ninja vengono contraddette, mancando azione, battaglie, sfide, qualcosa che permetta di applicare una frazione del regolamento? Perché questa “storia” sciapa e senza idee, confusa, che parte da un presupposto neppur lontanamente credibile e non sa nemmeno dove vuole andare a parare? Non è possibile che questo sia il volume che Smith e Thomson volevano scrivere e pubblicare; non dopo i primi cinque. E’ vero che il finale di Falcon è altrettanto deludente, ma qui si va oltre. Perché, allora?
Tutto ciò resta un mistero. Purtroppo resta anche la realtà di Inferno!, un librogame che per certi versi funziona, nel senso che è un racconto a bivi con qualche lancio di dado; brutto, insignificante, ma tutto sommato l’impalcatura c’è, i paragrafi sono tanti e chi volesse potrebbe passare un bel po’ di tempo a esplorare. Però non c’è nessun motivo per farlo, e il risultato finale non è accettabile all’interno di una serie che ha così tanto brillato, e ancor meno in veste di sua conclusione. Salverei giusto quattro disegni: la copertina (che, porca miseria, ti fa pensare a tutto tranne che a quello che poi succede) e le tre illustrazioni di Foxglove, per dire: se non gliela famo a fa’ un libro decente, almeno mettiamoci la gnocca. Almeno in questo son riusciti, però che tristezza…
ERRATA CORRIGE 328: la Resistenza è chiamata Energia Vitale. 134: c’è un arazzo al posto di Foxglove…
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