Il tuo obiettivo è proteggere i cercatori di Novium, un metallo sconosciuto, mettendo fine alle scorrerie dei pirati che attaccano i convogli per impadronirsi del carico. Vuoi unirti al convoglio? Vai a pag. 7. Oppure preferisci individuare la base dei pericolosi pirati? Allora vai a pag. 4. Insieme al fedele robot Tor-2 puoi partire subito per la tua missione, ma attento: è in gioco la tua vita!
Titolo originale: Galactic Raiders Autore: Christopher Black Anno: 1984 Illustrazioni: Maelo Cintron Traduzione italiana: Francesca Gregoratti (1987)
I Cavalieri della Galassia ha un bel titolo, però non c’entra niente col contenuto del librogame. La traduzione corretta è I Predatori della Galassia, poiché è proprio da costoro che dobbiamo difendere i cercatori di Novium, un elemento appena scoperto che ha scatenato nella galassia una nuova febbre dell’oro. Si può scegliere di unirsi ai convogli per proteggerli, oppure di contattare i pirati, infiltrarsi tra di loro e rompergli le uova nel paniere.
Le proprietà del Novium sono del tutto sconosciute, pertanto c’è anche la possibilità di indagare su questo strano minerale. In tal caso si può fare una capatina sul pianeta Sbalah, alla ricerca di frammenti da analizzare, o spingersi nei profondi recessi del sistema Thonex, patria del Novium. In codesti luoghi remoti si potranno fare numerose strabilianti scoperte.
Il principale passo avanti di questo terzo episodio è nell’interattività. C’è questo Novium che attira cercatori e pirati, ma le sue origini e la sua funzione sono ancora oscure: finalmente, adottare una strategia o l’altra permette di affrontare in modo diverso il problema, invece di procedere a casaccio come nei libri precedenti. Naturalmente, i singoli incontri, i finali e il voto conclusivo hanno ancora ampi margini di discrezionalità da parte dell’autore, ma c’è la sensazione di avere tre possibilità razionalmente distinte.
Pur conservando i difetti tipici della serie, I Cavalieri della Galassia offre qualche scampolo umoristico e a tratti sorprende con trovate inattese. Siamo però lontani dagli standard di scrittura e di gioco raggiungibili con il formato adottato in questi librogame. L’aspetto grafico mi sembra in fase calante, perché la qualità è peggiore rispetto ai precedenti e non completa efficacemente il testo.
Ambientazione: 6 Stile di scrittura: 7 Bilanciamento: 4 Interattività: 6 Aspetto grafico: 5
Questo è in assoluto il primo numero di " Avventure Stellari " che ho provato. Vi è poco da aggiungere alla recensione di Gurgaz. E' un volume semplice basato solo sulle scelte del lettore e senza un regolamento. Infatti la tempistica per finirlo varia dai 5 ai 10 minuti.
L' elemento interessante ( se cosi' si puo' definire) di questo volume, oltre a una certa vivacità che presenta la lettura, è che vi sono molti percorsi per finire il gioco e capire cosa bisogna fare con i pirati che attaccano i convogli per impadronirsi dei carichi di Novium.
Ogni percorso porterà a un punteggio finale che ci dirà quanto siamo stati bravi. Tranne nel caso che falliamo la missione in maniera tragica. Cosa che nei Time Machine non succede.
Che dire? Carino per passare un po' il tempo ma lo consiglio solo ai novizi dei librigame e a chi vuole collezionare tutti i numeri della E.Elle. Per gli altri che vogliono librigame snelli, veloci, consiglio i Time Machine che sono di un livello superiore. Copertina interessante, disegni interni non proprio di elevata fattura...
N.B: aggiunta - A posteriori dopo aver provato gli altri quattro, si puo' affermare che questo sia il volume migliore dei cinque pubblicati in Italia. Vista la compattezza, l' equilibrio e la maggior linearità che presenta.Anche l' aspetto grafico, seppur non esaltante (come dicevo sopra), è leggermente migliore.
Interattività (cioè quanto il LG sfrutta le potenzialità a sua disposizione): 6 Stile di scrittura (quanto l'autore sa coinvolgere per qualità letteraria): 7 Ambientazione (quanto l'autore sa coinvolgere per la ricchezza dei luoghi e dei fatti): 6 Bilanciamento (equilibrio tra le regole e l'effettiva difficoltà): 5 Grafica: 6 Voto complessivo: 6
Difficoltà: principiante
Ci ritroviamo davanti a un gruppo di fuorilegge per nulla rassicuranti...
Briefing della missione: nel sistema stellare di Thonex è stato scoperto un nuovo minerale, il novium. Benché le sue proprietà siano ancora sconosciute, innumerevoli persone hanno abbandonato ogni cosa per dedicarsi alla sua ricerca, in una replica della corsa all’oro dell’Ottocento. I convogli dei cercatori sono purtroppo vittime di frequenti attacchi da parte dei pirati spaziali, e Nebula decide di intervenire in loro aiuto.
Il titolo del libro è completamente cannato: i “cavalieri della galassia” sarebbero i suddetti pirati, che però sono dei raider, come in Tomb Raider, e non come in Easy Rider! Trovo deliziosamente ironico che, a pagina 2 di Pianeti in pericolo, analoghi personaggi provenienti sempre dal sistema di Thonex venissero correttamente definiti “corsari galattici”, e ancora più buffo è l’uso proprio della parola raid a pagina 35 del libro qui descritto.
A parte questo, il terzo volume di Avventure Stellari è senza alcun dubbio il migliore della serie. L’organizzazione delle storie è meno frammentata rispetto all’episodio precedente, e la struttura complessiva ricorda quella del numero 1, con quattro tronconi narrativi principali isolati e sviluppati indipendentemente. All’inizio dell’avventura possiamo scegliere di dare direttamente la caccia ai pirati, e incontrandoli subito abbiamo due opzioni: stare al gioco e fingere di collaborare con loro, oppure farci catturare e ottenere informazioni sui loro progetti. L’altra metà del libro prevede invece di unirsi ai convogli dei cercatori, fino al pianeta Sbalah oppure più lontano, verso luoghi inesplorati.
Tutti i percorsi sono interessanti e soddisfacenti. Le situazioni godono di un certo sviluppo narrativo, e sono decisamente più curate che in precedenza (non dimentichiamo però che questo volume è in realtà il quinto della serie originale). La parte più bella è però quella in cui si scoprono le proprietà del novium, perché, caso unico in Avventure Stellari, contiene veri spunti di riflessione e dà vita a paragrafi di una certa intensità drammatica, coadiuvata da uno stile di scrittura particolarmente ispirato. Oltre a ciò, ho anche apprezzato l’esistenza di trame con un’estensione temporale più lunga del solito, nonché il finale ambientato nella dimensione parallela. Fortunatamente le intenzioni iniziali del libro sono abbastanza vaghe da permettere degli sviluppi di questo tipo senza attirare le accuse di incoerenza spesso rivolte a Pianeti in pericolo.
L’apparato iconografico de I cavalieri della galassia non è degno di gran nota, ma del resto non ce n’è bisogno: le parole riescono in alcuni casi a trasmettere qualcosa che va al di là delle immagini. A parte qualche bivio (e persino un trivio) dalle conseguenze imprevedibili, comunque da aspettarsi in un libro di questo tipo, e tralasciando un paio di sentierini poco interessanti, il terzo volume di Avventure Stellari è l’apice della produzione di Cristopher Black apparsa in Italia. Un racconto a bivi veramente gradevole e consigliato.